
Valkyrie Drive: Bhikkhuni
Sviluppatore: Meteorise , HONEY∞PARADE GAMES
Publisher: Marvelous
Genere: Hack’n’slash 3D
Disponibile: Digital+retail
PEGI: 16+
Lingua: Inglese
Versione Testata: PC, PS Vita
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review
Wow! C’è un nuovo sfidante nella lotta fra Hack’n’Slash con protagoniste procaci donzelle dal disegno orientale! Anzi no, perché Valkyrie Drive: Bhikkhuni è sviluppato dallo stesso team responsabile della serie Senran Kagura. Difficile da immaginare? Beh, vediamo: protagoniste (esclusivamente femminili) parecchio sbilanciate in avanti? Ci sono. Personalizzazione incentrata sulla scelta dei bikini? Certo. Vestiti che “esplodono” combattendo? Sicuro. Sì, in Valkyrie Drive e Senran Kagura scorre sicuramente lo stesso sangue.
Ora, la premessa alla base di Valkyrie Drive è molto diversa, quasi seriosa rispetto alla piega presa da Senran Kagura nei capitoli più recenti: Nel mondo è comparso da pochi anni un nuovo tipo di virus, denominato “V-Virus”. Si sa ancora poco a riguardo, e per combatterlo ed analizzarlo sono state create delle isole dedicate allo scopo: Bhikkhuni è considerata la migliore di queste, ed è pronta ad accogliere le protagoniste di Valkyrie Drive! Per non farsi mancare nulla le ragazze sono affette dalla variante “VR-Virus”, ancora più rara e particolare; e in cosa consiste il principale metodo terapeutico utilizzato per far decorrere la malattia? Ma ovviamente nel combattere! Unico requisito: lo si fa in coppia. “Ehi, ma nelle immagini sono sempre 1 contro 1, come fanno a combattere in coppia?” vi chiederete. Tsk, guardate meglio! Vedete che ogni donzella è armata? È OVVIO che una delle due ragazze in quel momento è l’arma stessa, no? Dite di no? Beh, comunque è così che funziona.
FARO’ DI TE UN’ARMA!
Nei ruoli di Liberator (la ragazza da controllare) ed Extar (l’arma), ecco che al giocatore vengono fornite tutte le scuse necessarie per dedicarsi spensieratamente al combattimento, che risulta rapido e basato sulle combo ad inseguimento ed aeree; distante anni luce da quello che può essere considerato un sistema di qualità, il sistema di combattimento di Valkyrie Drive risulta comunque (quasi) sempre funzionale.
La trama principale non è certamente esempio d’avanguardia narrativa, ma cerca di non trascurare nessuna delle ragazze protagoniste ed anzi tenta di evidenziare la loro evoluzione durante l’avventura, riuscendoci anche piuttosto bene: il fatto che le donzelle siano solamente sette aiuta, e permette anche di differenziarle in modo sufficiente. Proprio nella modalità principale ci si può anche dedicare un minimo all’esplorazione, con l’ovvio fine di sbloccare ancora più bikini e accessori da far indossare alle procaci fanciulle, così da metterne in risalto gli aspetti più importanti.
La difficoltà media di Valkyrie Drive: Bhikkhuni è tarata verso il basso, pur presentando momenti di frustrazione nelle modalità alternative alla modalità storia, dei quali segnali in particolare un paio di stage in grado di far “tirare giù” mezzo mondo a San Francesco. Se il sistema di combattimento funziona, certo non può e non fa nulla per evitare il senso di ripetitività che poco a poco si evidenzia grazie a mappe riciclate, continui reskin dei nemici, obiettivi delle missioni sempre uguali a sé stessi e al… farming, a cui per fortuna saranno costretti solo i “completizionisti” degli achievement.
L’atmosfera ecchi che permea ogni poro del titolo è evidente, così come la sua componente esplicitamente saffica: dal bacio che si scambiano le ragazze per accedere al livello più alto di potenziamento (ricordate che combattono in coppia?), fino alle modalità strettamente secondarie con cui sono regolate le relazioni fra le protagoniste, consistenti in delle mini kinetic novel dove i doppi sensi si sprecano, a volte riusciti, altre meno. E come non menzionare la “modalità massaggio”? Una delle “carte vincenti” del titolo nella sua incarnazione Playstation Vita grazie allo schermo touch, questa modalità secondaria traslata su PC funziona decisamente meno, ma rimane in qualche modo gestibile grazie al mouse – periferica sempre sottovalutata. Sappiate che anche questa parte del gioco va approfondita, se volete trovare tutti i costumi. E mai come in questa modalità sono visibili. I costumi, dico. Ah, i massaggi sono doppiati.
Parlando di Playstation Vita, Valkyrie Drive: Bhikkhuni è giunto su Steam senza passare per le console casalinghe, ed è quindi per forza di cose un porting proveniente dalla console portatile di Sony: in quanto tale, non ci si possono aspettare meraviglie tecniche, specialmente da una serie che già di suo non ha mai fatto di questa componente il suo punto di forza.

La serie anime sottotitolata “Mermaid” racconta una storia alternativa a quella di BHIKKHUNI.
Fatte le dovute premesse, va detto che l’adattamento non è eccelso: gli sfondi bidimensionali sono rimasti in risoluzione Vita (960×540), e la ridotta dimensione si nota; il 3D non è stato ritoccato né nei modelli, né nelle texture, ma beneficia sicuramente della maggior risoluzione e dell’anti-aliasing implementato nativamente, ed addirittura selezionabile nelle opzioni. Migliorata ovviamente anche la fluidità, che su PC raggiunge facilmente i 60 fps di target. A completare il pacchetto c’è l’audio giapponese – invero l’unico selezionabile – ed i testi nella doppia versione inglese e giapponese. Il commento musicale, invece, è poco memorabile ma sicuramente non fastidioso. Porting tollerabile, dunque? Nì, perché il titolo soffre di un discreto numero di bug, alcuni ereditati dalla versione console, altri nuovi. In pochi giorni sono già uscite 3 patch, ed una quarta è in via di lavorazione: tutto sommato l’impegno c’è, ma come spesso capita gli “early adopters” rimarranno i più delusi.
Contenuti
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Nato da una costola di Senran Kagura, Valkyrie Drive: Bhikkuni riesce ad avere una sua identità precisa pur ereditando tantissimo dalla… sorella maggiore. Non è un titolo che abbia una caratteristica che da sola vale il prezzo del biglietto, ma dubito che ci siano giocatori interessati solo per le qualità squisitamente ludiche messe sul piatto. Nel complesso Valkyrie si dimostra capace di reggersi sulle sue gambe, nonostante l’ovvio sbilanciamento degli “asset”. Consiglio spassionato: giocatelo con un gamepad. Massaggi a parte.