
South Park: Scontri Di-Retti
Sviluppatore: Ubisoft San Francisco
Publisher: Ubisoft
Genere: Gioco di Ruolo
Disponibile: Digital+retail
PEGI: 18+
Lingua: Italiano
Versione Testata: Nintendo Switch
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review
La storia dietro a questo nuovo capitolo videoludico di South Park è alquanto tormentata. Inizialmente il titolo sarebbe dovuto arrivare negli scaffali nel dicembre del 2016, ma a settembre dello stesso anno è stato posticipato ad inizio 2017. Anche questa data non è stata rispettata, e il gioco è slittato prima a marzo 2017 e successivamente al 22 settembre, data in cui il gioco è effettivamente approdato su PlayStation 4, Xbox One e PC. Gli sviluppatori hanno rivelato che i numerosi ritardi sono stati dovuti ad un’insoddisfazione riguardo aspetti del gameplay o della storia, e che il gioco sarebbe uscito solo una volta soddisfatti i loro standard di qualità. Nelle righe successive, andrò a spiegare se tutte queste complicazioni hanno afflitto il prodotto finale, questo recensito nella sua versione per Nintendo Switch. Versione che, per completezza, è arrivata nei negozi lo scorso 24 aprile, ma senza alcun extra rilevante.
Il prologo riporta il giocatore in un ambienta famigliare, con il protagonista impegnato nello scontro finale del primo capitolo, in arrivo su Nintendo Switch entro la fine dell’anno dopo essere approdato su Xbox One e PS4 negli scorsi mesi. La scelta è funzionale sia dal punto di vista narrativo – dando così una continuità alla narrazione – ma anche dal punto di vista ludico. Il gioco infatti decide di proporre uno scontro con l’ambientazione fantasy del primo capitolo ma con il nuovo sistema di combattimento, così da non confondere totalmente i giocatori.
DA GRANDI POTERI DERIVANO GRANDI RESPONSABILITA’
In Scontri Di-Retti, il sistema di combattimento risulta parzialmente rivoluzionato, infatti si è passati da degli scontri statici a turni del primo episodio ad un sistema a griglia, che aumenta l’elemento strategico alla base dei combattimenti. Le capacità strategiche del giocatore posso essere espresse posizionando abilmente i propri personaggi giocabili (il nostro protagonista “il novellino” e i personaggi della serie) e utilizzando diversi attacchi che oltre a fare danno, o curare gli alleati, permettono di alterare la disposizione dei nemici sulla griglia di gioco, e ottimizzare così i danni inflitti.
Come detto, solo lo scontro iniziale presenta l’ambientazione fantasy tolkieniana con elfi, maghi e draghi, infatti, una volta terminato lo scontro del tutorial, il buon Cartman si presenterà vestito da supereroe – il temibile Procione – e avvertirà i suoi amici di un’anomalia nel continum spazio-tempo. In pratica, una scusa come un’altra per dire che si è stancato di fare il mago.
Con la stessa semplicità con cui i bambini passano da giocare a calcio a nascondino, i protagonisti di South Park, si tolgono gli abiti medievali e le orecchie finte da elfo per indossare le calzamaglie e diventare dei supereroi. Naturalmente il cambio di setting è funzionale per aprire un nuovo ventaglio di possibilità di battute riferite ai film o serie a tema supereroistico che invadono i cinema e le programmazioni tv. Le citazioni e gli sfottò verso gli universi cinematografici Marvel e DC non si sprecano durante le circa 15 ore per portare a termine la storia (senza completare le numerose missioni secondarie). I protagonisti di South Park, infatti, si dividono in due gruppi: i già citati “Il Procione e i suoi Amici” guidati da Cartman e gli “Amici della Libertà” capitanati dal Dr. Timothy. L’obiettivo di questi due gruppi? Racimolare i fondi per poter avviare il proprio franchise, con diversi film e serie tv già pianificate per gli anni a venire.
Non solo il combattimento è stato rinnovato, ma è la struttura ludica stessa ad essere profondamente cambiata. Rispetto a quanto visto nel capitolo precedente, gli aspetti da gioco di ruolo sono stati estremamente semplificati; con un sistema di livellamento basato sull’equipaggiamento di artefatti che alterano le statistiche del protagonista e dei comprimari. Tuttavia, non esiste una vera e propria scelta tra questi, ma solitamente ci si limita ad equipaggiare quello con il lavora numerico più altro, al fine di elevare il livello di potenza del personaggio (questo livello viene utilizzato prima di intraprendere le missioni per segnalare la potenza consigliata per poterle portare a termine). Esiste comunque un sistema di esperienza, ma anche questo è semplicemente finalizzato ad aumentare il numero di artefatti equipaggiabili contemporaneamente. Da segnalare anche che il metodo principale per salire di livello è portare a termine i compiti delle missioni principali e secondarie, mentre gli scontri con i nemici incontrati durante le fasi di esplorazione ricompensano con una quantità modesta di punti esperienza e, proprio per questa ragione, molto spesso si evitano per non perdere tempo.
Altra differenza dal precedente capitolo è la presenza del doppiaggio italiano, sinceramente non trovo sia da annoverare tra gli aspetti positivi della produzione, in quanto reputo peccaminoso rinunciare alle voci originali della serie, anche considerando che molte battute perdono di significato a causa dell’adattamento. Fortunatamente, è possibile in qualsiasi momento scegliere la lingua dei dialoghi e dei sottotitoli.
Infine, alcune pecche e riguardanti la qualità del porting sulla console Nintendo: i tempi di caricamento sono al limite del ridicolo, con schermate di caricamento presenti tra le sezioni di gameplay e le cut-scenes che sulle altre piattaforme neanche esistono. Anche prima degli scontri è necessario aspettare qualche fastidioso secondo di troppo per poter dar il via alla battaglia, e anche questo su Playstation 4, Xbox One e PC non avviene. Per quanto riguarda l’aspetto estetico e grafico, invece, non ci sono differenze rispetto alle altre versioni, se non un frame rate fisso a 30 fps, ma, ad essere sinceri, questo non risulta un problema visto il titolo in questione.
South Park: Scontri Di-Retti convince ma senza raggiunge i picchi qualitativi del precedente capitolo; rimane un titolo godibile da tutti gli appassionati della serie e non, con un umorismo dissacrante che non dimentica mai di criticare temi sensibili nella contemporaneità. Alcuni bug grafici minori e tempi di caricamento considerevoli affliggono la versione per Nintendo Switch, ma non ne precludono una fruizione piacevole, anche grazie alla possibilità di giocare in modalità portatile. Piuttosto, a far storcere il naso è la semplificazione degli elementi GDR rispetto al precedente capitolo.