Giovani lolite e canne da pesca

L’epoca 16 bit è stata la culla di un numero enorme di celebri IP, segnando di fatto un’epoca d’oro per la grande N e per tutti gli appassionati di videogiochi. In mezzo alle decine di platform, JRPG di gran classe, action e chi più ne ha più ne metta, nacque un gioco destinato al solo mercato giapponese e, per questo, quasi sconosciuto ai giocatori occidentali. Umihara Kawase approdò sulla home console targata Nintendo nell’ormai lontano 1994 e da allora continua a muoversi nel sottobosco videoludico, arrivando anche in occidente per la gioia di chi, in un modo o nell’altro, è riuscito ad apprezzarne all’epoca o in tempi recenti il gameplay immediato e divertente. Zaino in spalla, si ritorna in bizzarri mondi popolati da pesci e scenari cubettosi con Sayonara Umihara Kawase (letteralmente “Addio Umihara Kawase”) nella sua ultima incarnazione per PC.

IL DURO RITORNO A CASA

sayonara umihara kawase art002La protagonista del gioco è Kawase Umihara, ragazza che sulla via del ritorno da scuola si ritrova inspiegabilmente immersa in un mondo strano, abitato da esseri antropomorfi che sembrano pesci enormemente più grandi del normale e dotati della capacità di camminare sulla terraferma. Senza perdersi d’animo, la studentessa si fa largo utilizzando amo e filo per agganciarsi alle sporgenze, muovendosi agilmente e con eleganza fra le piattaforme, oltre che per stordire e catturare i pericolosi nemici: presto o tardi Umihara tornerà a casa, finalmente.

Incipit indubbiamente curioso per un titolo che fa del gameplay il suo piatto forte! La giovane Umihara è infatti abbastanza goffa sia nei movimenti che nei salti ma, fortunatamente, la lenza della sua canna da pesca funge da salvifico rampino. Le meccaniche di gameplay ruotano per la maggior parte attorno all’utilizzo di questo strumento che, se usato con disinvoltura, permette all’eroina di raggiungere zone altrimenti inaccessibili: a differenza di altri giochi simili, l’utilizzo del rampino non è un puro orpello per sbloccare contenuti extra effettuando prodigiosi salti o rotazioni, ma è una meccanica da far propria per avanzare nei livelli.

Dotato di una lunghezza variabile e di notevole elasticità, la lenza può agganciarsi a varie superfici (con alcune eccezioni) ed essere utilizzato sia come corda da scalata che come “liana” per dondolarsi e lanciarsi su piattaforme fuori portata. È anche l’unica arma a disposizione per stordire i nemici ed eliminarli. Generalmente il sistema di controllo si comporta bene, eccezion fatta per una certa legnosità nei movimenti (soprattutto nei salti) e per alcuni imprevedibili comportamenti della fisica della lenza che causano spesso una morte inaspettata.

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UN AMO PER GHERMIRLI

sayonara umihara kawase art003Il level design è sicuramente uno dei punti di forza di Sayonara Umihara Kawase. Sono presenti buon numero di stages in grado di mettere alla prova l’abilità di giocatori stagionati nell’ambito platform, benchè come già specificato in precedenza, il titolo non si configuri esattamente come un classico piattaforma bidimensionale, considerando anche come i salti della protagonista si dimostrino quasi sempre goffi e corti. Non esiste una barra della vita o altro, il che significa che qualunque colpo ricevuto dai nemici, caduta in acqua o contatto con elementi dannosi dello scenario causa la perdita di una vita. In aggiunta alle meccaniche del rampino, il giocatore deve affrontare anche letali punte metalliche, pavimenti ghiacciati (e quindi scivolosi) e boss fight con approcci ludici differenti. A differenza dei capitoli più datati della saga, Sayonara Umihara Kawase adotta un approccio meno lineare creando delle biforcazioni nelle mappa di gioco: alcuni livelli sono infatti raggiungibili solamente successivamente alla scoperta di uscite secondarie presenti in alcuni stages.

Esteticamente il gioco risulta abbastanza grezzo e si presenta con un look decisamente “cheap”. Sarebbe stato meglio optare per un 2D di miglior qualità, decisamente alla portata del team di sviluppo, piuttosto che creare un 3D poco rifinito e con un aspetto generalmente poco piacevole; decisamente l’estetica non è un punto a favore di Sayonara Umihara Kawase. A livello sonoro le cose migliorano notevolmente, offrendo temi musicali molto piacevoli e spensierati, perfettamente adatti all’ambientazione generale e che faranno la felicità di chi ha già avuto modo di apprezzare le iterazioni precedenti.

 

Sayonara Umihara Kawase IMG006Sayonara Umihara Kawase

Sviluppatore: Studio Saizensen
Publisher: Agatsuma Entertainment
Genere: Platform
Disponibile: Digital
PEGI: 3+
Lingua: Italiano
Versione Testata: PC
Pagina Steam

Contenuti

  • Coinvolgimento
  • Narrazione
  • Interazione
  • Linearità
  • Condivisione

Sayonara Umihara Kawase resta saldamente sui binari classici della serie senza spostarsi di un centimetro, eccezion fatta per alcuni accorgimenti a livello di gameplay e la scelta di creare percorsi alternativi per spezzare la linearità. Generalmente si tratta di un titolo discreto che piacerà di certo a chi non si formalizza per un’estetica mediocre e punta tutto su un’esperienza di gioco focalizzata su un gameplay retrò, funzionale per quanto a volte poco preciso.

prezzoridotto

Good

  • Il caro gameplay dei giochi di una volta
  • Meccanica platforming praticamente unica nel suo genere
  • Buona colonna sonora

Bad

  • Stile grafico non particolarmente ispirato
  • A volte la fisica del rampino non funziona come dovrebbe
7

Entrato nel castello di Dracula negli anni '80, non ne è più uscito e vaga per i saloni in 8-bit chiedendosi che fine abbiano fatto i bei videogiochi di una volta