Da qualche tempo a questa parte, Capcom sta letteralmente inondando il mercato dei videogiochi con porting e remaster HD di titoli non più vecchi di qualche anno, cercando di guadagnare il più possibile investendo meno denaro nello sviluppo di nuovi titoli.
Non è un caso se negli ultimi anni abbiamo rivisto tornare in auge vecchi brand come Darkstalkers e Jojo’s Bizarre Adventure (il picchiaduro bidimensionale pubblicato anche su PS Store e Xbox Marketplace, non il beat’em’up di Bandai Namco e Cyberconnect2), affiancati da porting più o meno pigri di esclusive temporali e non. Ormai è scontato che, se un videogioco viene pubblicato in esclusiva per una console, da lì a qualche anno farà capolino anche su steam, la concorrenza e, se possibile, anche su cellulari!
Rimangono tuttavia mosche bianche piuttosto importanti all’interno di questo contesto in apparenza degradante, questo è chiaro come il sole, ma è innegabile e impossibile non sottolineare come questo leitmotiv stia lentamente contagiando un po’ tutte le grandi case di sviluppo giapponesi e non. Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy è una compilation per Nintendo 3DS che racchiude al suo interno i primi tre episodi della serie Ace Attorney pubblicati solo qualche anno fa per la precedente console portatile della grande N e, come è intuibile dalla breve prefazione, rientra più o meno nell’ottica di questa filosofia dove la classica formula del “no pain, no gain” è stata soppiantata da slogan decisamente meno nobili e virtuosi.
Le edizioni 3DS di Ace Attorney, Trials and Tribulations e Justice for All! sono ricalcate sul porting HD della serie pubblicato per piattaforme iOS come iPhone e iPad. Questo significa che la qualità grafica generale è sicuramente graziata dalla maggiore risoluzione dello schermo di Nintendo 3DS, superiore rispetto a quello del predecessore, nonché dall’immancabile quanto accessorio effetto 3D stereoscopico. Gran parte della buona pixel art di 16bit-tiana memoria che componeva il comparto estetico della serie (ricordiamo che la serie Ace Attorney è nata originariamente su Game Boy Advance e ha mantenuto la sua veste grafica originale anche su Nintendo DS, l’edizione giunta per prima in occidente) è stata fortunatamente sostituita da illustrazioni realizzate a mano, create direttamente dagli illustratori Capcom che hanno curato la direzione artistica della saga fin dagli albori. Certo, non siamo di fronte alla qualità effettivamente “HD” della versione iOS, ma siamo di fronte a un miglioramento generale della cosmesi bidimensionale più che soddisfacente.
Al di là di questo, tuttavia, questa Ace Attorney Trilogy non propone realmente nulla di nuovo e, anzi, svilisce l’opera Capcom soprattutto in merito a due dei suoi aspetti forse più importanti: il comparto sonoro e la localizzazione. La colonna sonora della serie, tanto caratteristica quanto incalzante e d’atmosfera, non è stata interessata in alcun modo dall’operazione di “svecchiamento”, e per quanto il lavoro di Noriyuki Iwadare (Grandia) e Masakazu Sugimori (Ghost Trick: Phantom Detective) sia ancora oggi uno dei migliori accompagnamenti mai scritti per una visual novel investigativa, considerando il prezzo del titolo, ci saremmo aspettati quanto meno un trattamento degno delle potenzialità di Nintendo 3DS. Purtroppo le sonorità dei tre titoli rimangono ancorate a una chiptune di più di tre generazioni ludiche fa, e così come l’accompagnamento musicale anche gli effetti sonori e i brevi quanto carismatici urletti dei protagonisti gracchiano, portando sulle loro spalle anni e anni di evoluzione tecnologica mancata.
L’altra problematica davvero inspiegabile è invece sollevata dalla mancanza della localizzazione italiana, presente invece nelle edizioni DS dei tre episodi. Se è possibile scegliere, è sempre e comunque consigliabile giocare le edizioni in lingua inglese dei titoli appartenenti alla serie, vuoi per una qualità della localizzazione migliore (oltretutto rivista in occasione di questo porting per Nintendo 3DS), vuoi per una qualità di scrittura più vicina a quella di un libro di narrativa ben scritto, ma considerando la tipologia del prodotto già di per sé rivolto a un mercato occidentale rappresentato da una stretta nicchia di appassionati, “togliere” qualcosa all’offerta ludica della serie, specie quando la traduzione era già bella che pronta, ci sembra alquanto inspiegabile e francamente risibile. Se Capcom voleva rivolgersi a un nuovo tipo di utenza, magari nata proprio su Nintendo 3DS, non localizzare un titolo BASATO sulla comprensione dei testi sembra davvero un errore di quelli talmente evidenti e talmente inspiegabili da lasciare interdetti.
Tolte queste premesse sull’edizione, che di per sé non vale assolutamente la candela al prezzo di ben 29,00€ in formula “digital delivery only”, Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy è praticamente un must have per chiunque non avesse avuto modo di fare la conoscenza della serie negli ultimi anni. Pur rimanendo un fenomeno di nicchia, o comunque circoscritto a un stretto gruppo di appassionati occidentali, il dito puntato di Phoenix Wright, così come la sua iconica frase racchiusa nel balloon “Objection!” sono diventati vere e proprie icone del videoludo contemporaneo, nonché parte integrante della cultura pop mondiale, tanto da convincere Capcom a inserire Phoenix e la sua assistente anche all’interno dell’ultimo picchiaduro della serie Marvel VS Capcom 3, a fianco di volti ben più noti dell’universo videoludico, come Zero della serie Megaman X o Arthur di Ghost & Goblins. Le avventure processuali di Phoenix, Gumshoe, Edgeworth e tutti gli altri simpatici (quanto estrosi) personaggi della serie rimangono davvero uno dei pochi fenomeni legati al mondo delle visual novel a essere riusciti a conquistare una certa notorietà in occidente, prima che altre visual novel come Danganronpa, 999 o Virtue’s Last Reward riuscissero a fare altrettanto.
Probabilmente non rappresenta in ogni caso un prodotto per chiunque, considerando anche come l’aspetto “ludico” del gioco venga rappresentato quasi sempre da scelte prese qua e là fra verbose scene descrittive e spassosi dialoghi strampalati, ma per chi volesse coltivare il genere delle avventure testuali Ace Attorney è sicuramente l’esponente contemporaneo maggiormente consigliabile e più facilmente reperibile.
Contenuti
- Fan Service
- Fruibilità Gaijin
- Linearità
- Interazione
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