Clock Tower è una serie poco nota al grande pubblico ma che da sempre chiama a raccolta una schiera di appassionati della prima ora: il capitolo originale, uscito nel 1995 su Super Famicom e mai uscito dalle isole nipponiche, venne (ri)scoperto solamente più tardi quando arrivò il remake per PSX Clock Tower: The First Fear, al seguito del modesto riscontro ottenuto per il secondo episodio della serie disponibile sempre su PSX ma chiamato semplicemente Clock Tower per ragioni di localizzazione. Dopo anni di attesa, il seguito spirituale di Clock Tower 3 arriva su PC dopo una campagna di successo su Kickstarter e si prepara a ricevere l’insindacabile giudizio dei tanti backers che hanno impegnato alcuni denari per rendere realtà il gioco originariamente noto con il semplice nome di “Project Scissors”: NightCry riesce a ritagliarsi uno spazio nel panorama videoludico attuale?
Una lussuosa nave da crociera, un viaggio in mare, una festa nel grande salone principale alla quale partecipa una comitiva di studenti universitari: la navigazione tranquilla viene improvvisamente interrotta dall’apparizione di un misterioso e mortale individuo che sembra provenire dall’inferno. Scissorwalker, armato di forbici giganti (e disegnato da Masahiro Ito, autore di Pyramid Head e direttore artistico dei primi episodi di Silent Hill) inizia a dare la caccia ai passeggeri e dà il via ad una vera e propria mattanza nei corridoi della nave da crociera: nei panni di Monica, Rooney e Leonard starà al giocatore cercare di salvarsi la pelle ed investigare nella speranza di porre fine alla scia di sangue che Scissorwalker sembra intenzionato a proseguire fino a quando tutti i passeggeri saranno ridotti a brandelli sanguinanti. I tre personaggi sotto il controllo del giocatore si differenziano enormemente l’uno dall’altro a livello caratteriale: Monica è pavida e completamente fuori dal suo mondo, Rooney è spaventata ma preoccupata anche per la sorte degli altri, il professor Leonard invece decide di propria iniziativa di mettere in pericolo la propria vita per tentare di salvare i suoi studenti. Una trama misteriosa inserita in un’ambientazione decisamente riuscita rappresenta senza alcun dubbio il miglior pregio di NightCry, un setting ben costruito e di chiara ispirazione old-school che richiama un metodo ancestrale di concepire il survival horror: niente munizioni, niente personaggi addestrati ad affrontare qualunque situazione, ma semplici persone che si ritrovano loro malgrado in un incubo e tentano di uscirne in qualunque modo.
L’incipit è ottimo, ma tutto viene presto rovinato dal tallone d’Achille di questa produzione: il gameplay, a metà strada tra il survival horror e l’avventura grafica punta-e-clicca, si rivela funzionale per i primi minuti ma un disastro man mano che si inizieranno a notare i difetti del gioco. Il sistema di telecamere semi-fisse è disastroso, ed invece di funzionare come strumento per incrementare la tensione nel giocatore si rivela una semplice seccatura a causa delle inquadrature mal calibrate; idem dicasi per i movimenti dei personaggi, legnosissimi (più di quanto sarebbe giustificato in un prodotto simile) e talmente imprecisi da causare spesso morti accidentali. La frustrazione è perennemente presente in NightCry proprio a causa di questi errori stilistici, al punto di offuscare quasi completamente l’ottima ambientazione in favore di un senso di fastidio generalizzato: i personaggi cadono a terra in maniera completamente casuale (la frustrazione ringrazia), hanno una resistenza alla fatica completamente fuori contesto (sfinimento dopo una corsetta, che spesso si traduce in morte) e ci si metterà davvero poco per odiarli.
OLD SCHOOL E’ BEN ALTRA COSA
Se le cose dette finora rivelano un gioco assai difficile da digerire, il peggio arriva con un backtracking eccessivo e soprattutto con la presenza dei terribili “Dead End”: sono infatti presenti alcune situazioni specificamente pensate per non lasciare via di scampo al giocatore, dei pitfall piazzati ad arte per costringere di fatto l’utente a riavviare dall’inizio il capitolo e ricominciare da capo la ricerca. Superare anche solamente il primo capitolo è questione di pazienza e dedizione, oltre che ad una buona dose di imprecazioni che giungono inevitabili ogni volta che si finisce tra le forbici dello Scissorwalker a causa di una maledetta inquadratura imprecisa/personaggio che cade/click del mouse nel posto sbagliato. Una vera tortura a livello di gameplay puro che ottiene come risultato definitivo solamente quello di annoiare ed infastidire, gettando alle ortiche tutto il buon lavoro fatto sull’ambientazione: il gioco ha ben dieci finali differenti, con una longevità media per partita che si aggira attorno alle 8/10 ore, posto ovviamente che il giocatore abbia la pazienza di sopportare tutti i difetti che sono stati elencati.
Tecnicamente si arriva ad un altro tasto dolente di NightCry: gli ambienti sono generalmente ben realizzati, eccezion fatta per le cabine dei passeggeri che si rivelano moderne e minimaliste al contrario dei corridoi e delle altre stanze che sono invece lussuose e in stile retrò. Il peggio si può ritrovare nei personaggi, realizzati abbastanza male e con animazioni decisamente ridicole ed innaturali: è incredibile notare come gli sviluppatori abbiano pensato di inserire un sistema di illuminazione dinamica in tempo reale su modelli così mal realizzati ed animati alla buona; generalmente le texture sono buone, con qualche sprazzo di stile qui e là che va ad aiutare senza ombra di dubbio l’ambientazione. A livello sonoro le cose si risollevano un po’, con temi musicali ben realizzati e di giusta atmosfera: il doppiaggio giapponese aiuterebbe ulteriormente, se i movimenti labiali dei personaggi non fossero spesso fuori sincrono e se l’acting fosse un po’ più incisivo.
Nightcry

Sviluppatore: Nude Maker
Publisher: Playism
Genere: Avventura punta e clicca
Disponibile: Digital
PEGI: 18+
Lingua: Inglese
Versione Testata: PC
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review
Dove posso acquistarlo?
Contenuti
- Coinvolgimento
- Narrazione
- Interazione
- Linearità
- Condivisione
Galleria
NightCry, seguito spirituale della serie Clock Tower ed attesa caldamente soprattutto dai numerosi backers che hanno dato il loro sostegno economico al progetto su Kickstarter, si rivela alla fine una delusione quasi completa: creato in modo frettoloso e poco pulito, afflitto da pesanti difetti tecnici e di gameplay (soprettutto questi ultimi) è a malapena giocabile e gestibile solamente da un giocatore davvero determinato a proseguire nonostante i vari “trial & error”. Una delusione ancor più pesante per il fatto che NightCry ha atmosfera da vendere ed un feeling vecchia scuola: se il gioco fosse stato realizzato meglio si sarebbe rivelato come una piccola perla del genere, ma purtroppo a conti fatti ci si ritrova tra le mani un prodotto davvero mediocre venduto ad un prezzo assurdo.