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Neo: The World Ends With You

Sviluppatore: Square Enix/H.a.n.d.
Distributore: Square Enix
Formato: Digital+retail
Localizzazione: Italiano
Versione Testata: PS4
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review

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Seppure sia piuttosto raro, di tanto in tanto salta fuori qualche prodotto culturale – spesso inaspettato – in grado di incarnare appieno lo zeitgeist del contesto in cui esso viene creato e fruito. E sì, può succedere anche nel mondo dei videogiochi, come dimostra appieno un esempio risalente a quasi quindici anni fa: stiamo parlando di The World Ends With You, gioco di ruolo sui generis sviluppato da Square Enix e Jupiter Corporation per Nintendo DS.

Abbandonato il canovaccio del fantasy tradizionale tipico del suo genere, The World Ends With You si distingueva tanto per la trama complessa e il gameplay sperimentale incentrato sull’uso dei due schermi (e del microfono) del Nintendo DS, quanto per un’attenzione tutta particolare per la moda, la musica e lo slang che andavano per la maggiore presso il quartiere “cool” per eccellenza di Tokyo, Shibuya. Il gioco, nonostante il successo di critica e la sua fama da titolo di culto, sembrava essere uscito definitivamente dalle grazie di Square Enix, che ha tenuto l’ip in congelatore per oltre una decade. Solo di recente infatti il colosso giapponese ci ha graziato con la release di una versione chiamata “solo Remix” per dispositivi iOS e Android, un anime di 12 episodi che ne riassume la trama, una versione riveduta e ampliata per Nintendo Switch (The Final Mix) e, finalmente, Neo: The World Ends With You, un nuovo titolo della saga per Switch, PS4 e PC e sviluppato da Square Enix in collaborazione con h.a.n.d.

IL SOCIAL NETWORK DEI DEMONI

Shibuya, si sa, è un quartiere che non conosce riposo. Se sul piano reale le vite frenetiche dei salarymen si incrociano a quelle degli shopper compulsivi in cerca dell’ultimo paio di scarpe in edizione limitatissima, sul piano spirituale il Gioco dei Demoni è ricominciato in pompa magna.

L’attenzione di Rindo, protagonista di questo capitolo, è divisa tra l’app di messaggistica che utilizza per comunicare con il misterioso utente chiamato “Swallow” e le costanti pressioni del suo logorroico amico e co-protagonista Fret, deciso a comprare delle spille all’ultimo grido. Per i giocatori veterani della serie quel che segue non è affatto sorprendente: subito dopo l’acquisto delle spille, Shibuya diventa presto un irriconoscibile campo di battaglia popolato di mostri colorati (detti Rumori), persone che li combattono e “demoni” (o meglio, Shinigami – gli dei della morte della mitologia giapponese) che osservano le loro imprese. Come se non bastasse, nessuno dei cittadini sembra accorgersi di niente.

I cambiamenti rispetto al primo gioco sono tanti e diversificati quanto basta a rendere Neo: The World Ends With You un’esperienza unica. Questa volta i partecipanti non sono più coppie di giocatori contro i game master ma una serie di crew di varie dimensioni, capeggiate da individui particolarmente abili e intelligenti, che competono tra loro tramite il confronto dei punteggi ottenuti in una serie di prove decise dai demoni, per l’occasione rappresentati dagli shinigami di Shinjuku (piuttosto che quelli di Shibuya). A completare la squadra di Rindo e Fret, presto ribattezzata “Wicked Twisters”, interviene dapprima una vecchia conoscenza e grande favorito dei fan, il geniale matematico Sho Minamimoto e più avanti Nagi, un’inusuale rappresentazione di una fujoshi (l’equivalente femminile di un otaku) ossessionata dall’otome game ElegantStrategy – solo a circa metà del gioco, poi, al cast si aggiunge il misterioso biondino incappucciato che già dai trailer aveva fatto drizzare le antenne ai veterani della serie. Va osservato come la caratterizzazione un po’ dark ed esistenzialista dei protagonisti del primo capitolo abbia lasciato spazio a personaggi più spensierati e pronti alla battuta umoristica anche nella peggiore delle situazioni.

Esattamente come nel primo capitolo, però, niente è ciò che sembra: dopo un prologo piuttosto all’acqua di rose l’avventura inizia a imboccare una direzione piuttosto inconsueta e ricca di colpi di scena, molti dei quali legati a doppio filo alla storia del titolo precedente. Se è vero che Neo: The World Ends With You è un gioco più che godibile anche se preso come entità singola, per comprendere appieno l’importanza e la gravitas di alcuni avvenimenti è assolutamente necessario aver giocato il capitolo originale della serie. Per di più alcune delle premesse narrative date per scontate sono contenute unicamente nel prologo extra aggiunto alla versione Final Remix per Nintendo Switch, rendendola de-facto l’unico precursore veramente completo.

Lo spirito “corale” dato dall’introduzione delle crew è un leitmotiv che viene mantenuto costantemente attraverso due ordini di soluzioni: da un lato, vi sono continui interventi a cavallo tra il comic animato e la visual novel, che vedono i protagonisti scambiarsi suggerimenti, informazioni e battute; dall’altro viene impiegato un sistema di potenziamento del personaggio (il “Social Network”) strettamente connesso al numero e alla qualità degli incontri fatti tra le vie di Shibuya. Dai commessi agli shinigami quasi tutti i personaggi degni di nota appaiono nel reticolo del Social Network e dopo un tot di acquisti o qualche sidequest presentata a mo’ di favore potranno essere “attivati” donando ai Wicked Twisters nuove abilità, spille o vestiti.

POTERI ESP E HAUTE COUTURE

Le spille, vero e proprio pilastro della serie, sono ancora una volta al centro del sistema di combattimento. Quasi ognuna delle oltre trecento spille a disposizione è collegata a un attacco unico, ogni personaggio della squadra può equipaggiarne una (contando quelle speciali e gli slot bonus sbloccati tramite il Social Network si arriva fino a sei) e durante le battaglie ogni attacco è collegato a uno dei pulsanti del controller. Per potere avere la meglio sui rumori (e ottenere buone valutazioni al termine delle battaglie) è assolutamente necessario comprendere a fondo la sinergia e il tempismo dei vari colpi: incatenare attacchi sinergici sui nemici senza mai fargli prendere fiato farà sì che il gruppo accumuli “groove”, un contatore che una volta raggiunto il 100% permette di eseguire un attacco speciale.

Tutto il battle system, estremamente personalizzabile, genera una vera e propria assuefazione, tanto che non di rado ci si prende una pausa dalla trama per il solo gusto di potenziare questa o quella spilla a suon di battaglie e ottenere i soldi per comprare vestiti o uno spuntino. I capi d’abbigliamento e il cibo acquistato nei vari ristoranti della città sono i modi migliori per potenziare le statistiche d’attacco e difesa dei protagonisti – con i ristoranti che, in particolar modo, offrono boost permanenti ai vari parametri a patto di avere soldi da spendere e aver svuotato completamente la barra della sazietà.

A essere protagonista tanto quanto i vari personaggi, poi, è il quartiere di Shibuya, ricostruito in forme stilizzate e psichedeliche ma ispirate alla struttura reale del quartiere, familiare a chiunque l’abbia visitato almeno una volta. I bar, i ristoranti, i negozi di vestiti e l’iconico unzequa (104, un rimando al palazzo 109, punto di riferimento dello skyline di Shibuya) costellano le varie aree del quartiere rendendolo vivo e dinamico. Nonostante l’espansione delle aree giocabili non sia enorme, e il Gioco dei Demoni si svolga sempre in un numero ristretto di mappe, la varietà delle missioni e delle cose da fare non rende mai tedioso il backtracking – che in questo è gioco può essere anche temporale, visto che il potere di uno dei personaggi permette di rivivere e modificare esperienze passate.

Il plauso più grande, però, lo merita ancora una volta il comparto artistico, capace di elevare il gioco da piacevole divertissement a opera in grado di imprimersi a fuoco nella mente dei giocatori. Dal design delle spille (oltre 300) a quello dei vestiti (quasi 200), per arrivare alle inquadrature a camera fissa in stile fish-eye che rendono il quartiere di Shibuya un labirinto psichedelico che si apre al passaggio dei protagonisti, ogni cosa dal lato estetico presenta un’identità visiva davvero unica. Anche le musiche – che variano dal genere chillout per i momenti più rilassati all’hip hop giapponese durante le fasi di esplorazione e al nu metal durante i combattimenti più concitati – funzionano perfettamente e conferiscono un’impronta dinamica all’intera avventura: capita spesso di entrare nel menù “raccolta” solo per poter riascoltare meglio un determinato pezzo.

verde

Neo: The World Ends With You, oltre a essere un ottimo e valido successore per l’iconico primo capitolo, è soprattutto un gioco divertente e creativo in grado di spezzare la monotonia che ha fatto da padrone nel mondo dei giochi di ruolo degli ultimi anni. Che si voglia semplicemente godere della trama arzigogolata o tentare di ottenere tutte le spille, i vestiti e le miriadi di collezionabili c’è sempre un’opzione per rendere l’esperienza tagliata su misura per ogni giocatore.

Good

  • Comparto artistico in stato di grazia.
  • Un ottimo adattamento italiano.
  • Trama complessa e interessante...

Bad

  • ... nonostante tardi troppo a spiccare il volo.
  • È necessario aver giocato The World Ends With You Final Mix per avere un quadro completo della situazione.
8.8

A differenza degli altri mammiferi, non è capace di mantenere la temperatura corporea costante: a causa di questa caratteristica, che lo rende simile ai rettili, il recensore vive tra console accese e schede video surriscaldate per tutto l'anno. La sua caratteristica lentezza lo rende la preda perfetta per il Caporedattore Horribilis. Abbandona il suo nido di cavi e controller solo occasionalmente, per nutrirsi e leggere e scrivere storie di fantascienza.