Terrore d'antan.

Martha Is Dead

Sviluppatore: LKA
Distributore: Wired Productions
Formato: Digital
Localizzazione: Italiano
Versione Testata: Xbox One
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review

Realizzato dal team italiano LKA (già noto da queste parti per The Town of Light, che abbiamo recensito qui) Martha Is Dead fa pienamente parte di quelle tipiche avventure in prima persona dalle atmosfere ambigue e surreali che tanto ricorrono nei cataloghi dei giochi PC, latitando al contrario su console. La premessa narrativa è, a dire il vero, piuttosto interessante. Siete chiamati a interpretare una giovane ragazza italiana (con padre tedesco) nel periodo della seconda guerra mondiale; vostra sorella gemella, sordomuta dalla nascita, è stata barbaramente uccisa, ma poiché il cadavere viene ritrovato con indosso i vostri vestiti decidete di fingere di essere lei per scoprire la verità sulla sua morte. Come in moltissimi giochi di questo tipo è presente un elemento surreale/esoterico, in questo caso rappresentato dalla leggenda della Dama Bianca, una donna misteriosa morta che rappresenta l’elemento più propriamente horror dell’esperienza.
In generale, comunque, l’attenzione degli sviluppatori è rivolta soprattutto alla ricostruzione minuziosa della vita di una giovane ragazza nel 1944. Vi sono infatti molti dettagli e oggetti con cui avere a che fare, oltre a una fotocamera d’epoca con cui è necessario scattare fotografie e che si può migliorare con filtri e accessori – alcuni fondamentali per il proseguo della storia, altri opzionali. Persino lo sviluppo delle immagini è ispirato alle pratiche del tempo, e richiederà una certa dose di impegno attraverso un minigame dedicato.


Martha Is Dead è costruito interamente sulla prima persona. I movimenti sono piuttosto lenti – nonostante la presenza di una bicicletta ci si muove soprattutto dentro casa. L’ambientazione, che prevede anche un bosco, un lago e un cimitero, non è esageratamente estesa e può contare su un realismo molto minuzioso e familiare per chiunque abbia visitato almeno una volta una casa in campagna in Italia. La grafica è abbastanza curata, e sfoggia talora ambizioni di fotorealismo soprattutto per quanto riguarda gli oggetti, modellati su esemplari originali degli anni ’40 e caratterizzati da un’estrema cura nel dettaglio. L’aspetto dolente è senza dubbio l’animazione dei personaggi: spesso e volentieri vi troverete davanti a schiene o volti parzialmente coperti, espedienti un po’ dozzinali per evitare di rivelare movimenti facciali non propriamente di primo livello. C’è almeno da sperare che ciò serva a rallentare il congenito invecchiamento estetico di questo genere di prodotti.
Siamo di fronte a un avventura relativamente breve, e anche volendo esplorare ogni anfratto del mondo di gioco difficilmente vi troverete a superare le 7-8 ore. Giorno per giorno, la protagonista interpreta il ruolo di sua sorella uccisa, affrontando alcuni eventi chiave durante i quali occorre compiere delle scelte allo scopo di dipanare il mistero che avvolge l’assassinio. Sul piano del gameplay, il gioco non presenta particolari virtuosismi: dovete trovare oggetti o compiere brevi azioni tramite il movimento degli stick, seguendo un ordine variabile dal quale dipende spesso il raggiungimento di determinati obiettivi. Potrebbe capitare di rimanere bloccati a causa della indefinitezza (non sempre intenzionale) degli indizi e degli obiettivi, specie quando la soluzione si trova sul lato diametralmente opposto nella mappa di gioco o quando occorre impiegare un oggetto della cui utilità il gioco non aveva suggerito nulla.
Come per The Town of Light, anche per Martha Is Dead gli sviluppatori hanno sfruttato il medium videoludico a scopo, per così dire, “politico”: se è vero che il focus è incentrato sulla riproposizione della quotidianità al tempo del secondo conflitto mondiale, è esplicita la volontà di sensibilizzare il pubblico nei confronti della violenza in casa e della marginalizzazione sociale. Se non siete interessati a questo genere di approccio, Martha Is Dead potrebbe non fare per voi, anche considerando la crudezza di alcune scene, che hanno spinto Sony ad apportare alcune modifiche alla versione PS4, rendendo non interattivi alcuni passaggi particolarmente sanguinosi.

In conclusione: per essere una delle non molte avventure interattive approdate su console, Martha Is Dead si fa certamente notare per l’attenzione riposta ai dettagli e per la serietà degli argomenti trattati. Molto però dipende dal vostro sangue freddo e dalla percentuale di coinvolgimento emotivo che siete disposti ad investire. Per quanto mi riguarda, il gioco ha colpito nel segno, trascinandomi nelle sue ricostruzioni storiche e ambientali lontane nel tempo e allo stesso tempo così familiari per noi italiani.

verde

7.5