
Infernax
Sviluppatore: Berzerk Studio
Distributore: The Arcade Crew
Formato: Digital
Localizzazione: Italiano
Versione Testata: PS4
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review
Innumerevoli giochi hanno tentato la formula di Castlevania/Metroidvania, tanto che ormai il genere ha raggiunto (e abbondantemente superato) il punto di saturazione. Questo Infernax di Berserk Studio vuole comunque provare a dire la sua sull’argomento con un forte approccio alla The Legend of Zelda 2, sia per posizione dello sprite del protagonista, sia per l’uso delle armi (in questo caso una mazza chiodata) e dello scudo sempre teso in parata. La grafica è spesso vicina all’8 bit, ma come accade sempre più spesso in queste produzioni retro il richiamo a quell’epoca è solo parziale: le mappe sono scarne ed essenziali, ma la tavolozza cromatica è molto più ricca ed enfatizza il registro piuttosto violento del gioco, che non risparmia scene splatter e smembramenti anche a scapito del protagonista, sottoposto a una sorta di “fatality” ogni volta che si esaurisce l’ultimo brandello di vita. Più vicina all’estetica dei bei tempi andati è la colonna sonora, caratterizzata da ottimi brani chiptune.
In Infernax vestirete i panni di Alcedor, un crociato di nobili origini di ritorno al suo villaggio nel quale tempo addietro la presenza di un misterioso libro ha corrotto gli abitanti e generato mostri abominevoli. Subito dopo le prime battute sarà subito chiaro lo scopo dell’avventura: recuperare cinque oggetti da cinque castelli, per poter spalancare il portone di una fortezza finale nella quale debellare il male una volta per tutte. Nonostante la trama decisamente rudimentale, va osservato come Infernax preveda che il giocatore effettui delle scelte morali sin dall’inizio della storia, con tanto di quattro finali differenti. Inoltre, sono presenti diverse subquest per concludere le quali è spesso necessario praticare backtracking e recarsi in luoghi specifici della mappa.
Come nei più classici metroidvania, Infernax include dei punti di salvataggio che ricaricano l’intera barra della salute e che servono da checkpoint in caso di morte. Tuttavia, è qui possibile usufruire di una modalità “svago”, nella quale in caso di morte è permesso mantenere parte dell’exp e dei soldi guadagnati. Attenzione però: una volta scelta questa modalità, sarete costretti a farne uso per tutto il resto del gioco.
La difficoltà è forse più alta all’inizio, quando si può contare su pochissimi punti vita e su colpi deboli; man mano che si procede, il sistema garantisce la possibilità di aumentare di parecchio le statistiche e di affrontare il viaggio di Alcedor senza penare troppo e senza che vi siano eccessive ingiustizie in termini di level design o presenza di nemici su schermo. La durata del gioco non è comunque enorme e si assesta intorno alle 5-7 ore, a seconda del vostro grado di completismo e del vostro grado di conoscenza pregressa sul da farsi. Potete quindi aspettarvi un’esperienza soddisfacente ma non troppo dispersiva come capita in alcuni metroidvania; ovviamente, però, gli appassionati duri e puri potrebbero trovare Infernax eccessivamente breve.