
Football Manager 2021
Sviluppatore: Sports Interactive
Distributore: SEGA
Formato: Digital + Retail
Localizzazione: Italiano
Versione Testata: PC
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review
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I nomi Sports Interactive e Football Manager sono ormai più che noti al grande pubblico, specialmente agli appassionati di calcio e di videogiochi manageriali. Lo storico studio britannico fondato oltre 25 anni fa dai fratelli Collyer si è dedicato sempre e solo allo sviluppo di titoli di questo genere, con l’obiettivo di far entrare i giocatori nei difficili panni degli allenatori sportivi. Negli anni sono stati proposti alcuni capitoli dedicati all’hockey e al baseball, ma la serie principe è rimasta legata allo sport più seguito al mondo: il calcio. La sua qualità le ha permesso di far breccia anche nei cuori degli appassionati di altri sport: sono pochi i gestionali che vantano la stessa profondità e cura dei dettagli che la creatura del team guidato da Miles Jacobson ha mostrato anno dopo anno.
L’attesa per Football Manager 2021(FM21) è stata addirittura superiore alla media. L’Italia è notoriamente un paese di allenatori, e con la pandemia che costringe a casa tante persone, quale momento migliore per dedicarsi anima e corpo all’ultima edizione della serie? Sports Interactive ha proseguito ad affinare la sua macchina, inseguendo coscientemente quell’alchimia in grado di coinvolgere il giocatore al di là dei freddi numeri visibili a schermo. L’ha fatto rinnovando le rose, come ogni anno, ma anche aggiungendo nuovi dettagli e rinnovando l’interfaccia. L’ha fatto, soprattutto, dando una svegliata al Match Engine.
L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Football Manager 2020 è stato forse il capitolo della serie più giocato in assoluto, specialmente da quando è divenuto possibile riscattarlo gratuitamente su “Epic Games Store”. Il capitolo 2021 perciò si trova a giocare in un campo particolarmente ostico: deve convincere i giocatori ad aggiornare pur disponendo del suo antenato più recente. Eppure, Football Manager 2021 non si presenta in modo differente dal predecessore, considerando che le prime schermate ricalcano quasi fedelmente quanto già visto, sebbene il tutto sembri più rifinito. Il primo stacco lo si può notare creando il proprio alter ego virtuale: il software di analisi del volto – il cui uso è ovviamente opzionale – riporta risultati decisamente più convincenti rispetto ad un anno fa, così il nostro avatar per una volta può avere fattezze che richiamano in qualche modo la fotografia presa in esame. Anche il caricamento iniziale sembra un poco più rapido, per il piacere di tutti gli allenatori virtuali.

C’è la licenza per la nostra Serie A, ma come FIFA, anche Football Manager si deve piegare agli accordi Juventus-Konami.
Poche le modifiche all’interfaccia generale, ma quando si arriva all’interazione con staff, giornalisti e giocatori le novità sono nette: schermate tutte nuove che mostrano giocatori o giornalisti sparsi per la schermata, a simulare uno spogliatoio piuttosto che una press room; via i toni di voce, sostituiti dal linguaggio corporeo, chiaramente il tutto in modo testuale o con icone bidimensionali. Il problema è che per il 90% si tratta di una semplice translazione di quanto accadeva già prima, e se da una parte l’immersività ne trae giovamento, dall’altra l’interfaccia richiede più click e attenzione della precedente, un problema non da poco in un videogioco non veloce di suo, e che logora i pulsanti sinistri dei mouse di mezzo mondo. Alcune innovazioni ci sono, come la possibilità di consultare gli agenti prima di tentare di acquistare un giocatore, meeting con il nostro staff di scout per focalizzare meglio la ricerca di giocatori, o l’impatto del Covid-19 – i giocatori non possono ammalarsi, ma la situazione economica dei club riflette l’attuale stato delle cose, favorendo prezzi inizialmente più bassi, scambi e acquisti rateizzati. Insomma, la vera novità di Football Manager 2021 risiede in realtà nel rinnovamento del match engine, ed è forse la modifica più importante di tutte.
Non è il motore di rendering tridimensionale ad aver subito modifiche, bensì l’intelligenza artificiale che sta alla base della simulazione della partita. La velocità decisionale dei giocatori è stata quadruplicata, e gli stessi sono ora in grado di cambiare idea durante un’animazione, potendo così effettuare una giocata differente senza attenderne il completamento. Il proprio 11 svolge i compiti in maniera molto più coerente, e la sensazione è che ogni scelta dell’allenatore sia ancora più importante, così come l’abilità e la fantasia dei giocatori. Cambi di gioco, tocchi di prima, imbucate, recuperi difensivi, intercettazioni, tutto appare più fluido e realistico. Soprattutto, si riducono gli assurdi errori sotto porta e gli eurogol “scriptati” che troppo spesso facevano capolino nella precedente edizione: in Football Manager 2021 la percezione è di guardare una partita decisamente più realistica, ed i potenziamenti fatti all’analisi di gioco non fanno che confermare questa sensazione. Le statistiche della partita finalmente mettono in mostra gli “expected goals”, una delle feature più richieste dagli appassionati della serie, ma grazie al rinnovamento del Match Engine, ogni strumento di analisi ha improvvisamente moltiplicato la sua importanza. Purtroppo, anche durante la simulazione delle partite Sports Interactive cade nella trappola tentatrice che risponde al nome di immersività: l’interfaccia utente è stata modificata per simulare quanto vede un allenatore a bordocampo, con il terreno di gioco ben centrale, una lavagnetta/tablet richiamabile per visualizzare dati e statistiche, ed una linea nella parte inferiore dedicata ai giocatori in campo, così da potergli dare istruzioni rapide. I pulsanti per richiamare le schermate tattiche più complete sono piccoli, e il numero di click necessari per effettuare le operazioni più complesse anche qui è aumentato. Ma nessun dubbio: Football Manager 2021 dà il meglio in campo.
Per il resto, Football Manager continua ad essere Football Manager, e forse non era lecito aspettarsi altri cambiamenti da questa edizione 2021. Continuo a pensare che Sports Interactive sarebbe facilmente in grado di introdurre altri ruoli del calcio, ad esempio il direttore sportivo, che potrebbe concentrarsi su osservazione e mercato, senza toccare la parte di allenamenti e partite; o anche il direttore generale, che però richiederebbe anche una rinfrescata al reparto economico del gioco. La centralità del manager è sacrosanta, ma trovare qualche variabile di gioco in più potrebbe essere interessante. Piccola nota finale: come tutti gli anni, Football Manager 2021 è completamente tradotto in italiano, ma qualche frase si perde nella traduzione, il che produce qualche effetto di straniamento e qualche incomprensione. L’interfaccia per una volta viene in aiuto, fra animazioni d’esempio nella schermata tattica, stelle di giudizio varie, icone dai colori autoesplicativi. In caso di dubbio è possibile cambiare lingua in un attimo, così da controllare il testo originale; ma si sa, il diavolo si nasconde sempre nei dettagli, e in Football Manager ciò risulta più vero che in altri videogiochi.