Un all-you-can-eat non è un ristorante stellato

Final Fantasy XV Windows Edition

Sviluppatore: Square Enix
Publisher: Square Enix
Genere: Action RPG
Disponibile: Digital+retail
PEGI: 16+
Lingua: Italiano
Versione Testata: PC, PS4, Xbox One
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review

Non perdiamoci in giri di parole: Final Fantasy XV Windows Edition ha l’ingrato compito di dover portare su PC l’intero pacchetto di Final Fantasy XV approdato circa un anno fa su PlayStation 4 e Xbox One, forte di un rinnovato numero di contenuti infilati a forza di aggiornamenti gratuiti e di tutti i DLC a pagamento pubblicati in passato.

Quel che però non cambia rispetto alle versioni console, ahimé, è la qualità generale del titolo in questione, capace tanto di far innamorare grazie ai suoi colossali valori produttivi quanto di deludere a causa di sviste più o meno importanti, sia dal punto di vista narrativo che da quello più prettamente ludico. Nel caso non aveste la più pallida idea di cosa stia parlando, è giusto proporre un riepilogo veloce del travagliato sviluppo di questo progetto, nato circa dieci anni fa con il nome di Final Fantasy XIII Versus. Inizialmente concepito da Tetsuya Nomura – la mente dietro la serie Kingdom Hearts e character designer della serie Final Fantasy dal settimo capitolo in poi – dopo anni di sviluppo il progetto venne rebrandizzato col nome di Final Fantasy XV. Si abbandonava così il concept iniziale, che lo voleva far parte della Fabula Nova Cristallis, la trilogia di titoli accomunati dal “XIII” nel titolo che avrebbe dovuto raccontare tre scenari ambientati nello stesso universo.

Ho una nuova ricetta: inseriamo tutti i contenuti che gli utenti console ci hanno pagato e vendiamo Final Fantasy XV a PC a prezzo pieno a distanza di un anno dal suo lancio! – Hajime Tabata (2018)

Ovviamente questa trasformazione in piena fase di sviluppo ha fatto sì che la sceneggiatura del prodotto finale sia appena accettabile, malgrado le interazioni tra i quattro protagonisti maschili risultino comunque convincenti e talvolta toccanti. La trama di Final Fantasy XV è l’evidente risultato di un taglia e cuci determinato da un compromesso produttivo, come aveva già sottolineato il nostro Pietro Spina durante la sua recensione del gioco nella sua edizione vanilla, circa un anno fa. A proposito, dateci una letta, perché il discorso non cambia.

Così, allontanando le atmosfere oniriche e intrise del teen angst tipicamente “nomuriane” di Final Fantasy XIII Versus, il team vide l’arrivo di Hajime Tabata nel ruolo di Director, mentre il character designer della serie Final Fantasy venne obbligato a rinunciare al suo grande progetto per tornare a lavorare al terzo capitolo della saga Kingdom Hearts. Quel che Square Enix ha compiuto, tramite “Tabata il risolutore”, è stato fondamentalmente costruire un titolo partendo da un immaginario pre-esistente, connettendo elementi già realizzati in precedenza e cercando di riassumere – e modificare – in una singola storyline gli eventi che Nomura avrebbe voluto raccontare in una trilogia dedicata al principesco protagonista. Chiaramente alcune tracce di “come sarebbe dovuto essere” Final Fantasy XV si possono trovare nel materiale promozionale pubblicato in passato, ma all’alba del 2018 è giusto metterci una pietra sopra: Final Fantasy XIII Versus è morto, era un progetto agonizzante ed è stato conseguentemente cancellato.

STAI VICINO A ME

I numerosi aggiornamenti gratuiti e i DLC a pagamento voluti dal team per espandere l’universo di Eos sono chiaramente inclusi nel pacchetto, anche a giustificarne il prezzo pieno data la pubblicazione tardiva del prodotto su PC; questi scenari aggiuntivi, accessibili dal title screen e non inseriti nella continuità della storia principale, cercano di “rattoppare” i punti più critici della storia. Effettivamente le informazioni aggiuntive che rivelano fanno maggiore chiarezza su alcuni aspetti inizialmente poco convincenti, ma è giusto sottolineare come si sia decisamente lontani dal livello di storytelling che ci si aspetterebbe da un prodotto ad alto budget firmato dall’etichetta che negli anni ’90 dava i natali a Final Fantasy VII o Xenogears. Nel caso di Episode Gladio il tutto si riassume in un linearissimo spin-off “pseudo-action” dedicato proprio al muscoloso eroe che gli dà il nome, utile a inserire uno scontro con Gilgamesh, nemico storico della saga Final Fantasy.

Non me ne vogliano i fan di Noctis, ma credo che sia uno dei protagonisti della serie meno riusciti di sempre.

Episode Prompto e Ignis cercano di proporre qualcosa in più: il primo deve “chiarire” uno degli aspetti più controversi della sceneggiatura originale, e per farlo tappezza l’esplorazione di lunghi corridoi metallici costellati di file audio che rovesciano gli antefatti in faccia ai giocatori. Si tratta di una scelta davvero poco elegante in sede di tecnica di storytelling, ma vista l’entità del buco di sceneggiatura “apprezzato” in precedenza, era praticamente impossibile fare altrimenti senza modificare l’intera durata dell’avventura principale. Ignis invece propone un gameplay esplorativo della città di Altissia e introduce un rampino adatto a spostarsi in scioltezza tra i tetti della città ispirata a Venezia: questo scenario include non solo uno scontro importante con un personaggio precedentemente criticato per avere avuto uno “screen time” fin troppo esiguo, ma anche l’opportunità di sbloccare un fantomatico finale alternativo che, nella sua bieca ingenuità, risulta quasi più credibile di quello reale. Tutti questi episodi permettono di accedere a un costume alternativo e un’arma speciale, e volendo è possibile esplorarli nuovamente, benché l’esperienza esaurisca il suo minimo fascino alla prima giocata.

Con l’inclusione della modalità multiplayer – che vede tra l’altro il ritorno di alcuni personaggi del film Kingsglaive: Final Fantasy XV -, Final Fantasy XV Windows Edition è comparabile alla riedizione “Royal Edition” proposta su Xbox One e PS4; tuttavia è giusto ricordare che il suo acquisto non equivale a possedere una copia del gioco originale e del suo Season Pass, ma include anche diverse novità vendute separatamente su console (un aggiornamento a pagamento, tanto per gradire).

Una delle cose che più ho apprezzato del gioco è che nei rari casi in cui si sfiora il game over, ci sarà sempre qualcuno pronto a pizzicare il culo del protagonista per curarlo e rimetterlo in carreggiata (o basterà usare continuamente oggetti di cura).

La più importante è sicuramente l’espansione di uno dei capitoli finali del gioco, precedentemente criticato per essere stata presentato in modo sommario e assolutamente privo di pathos. Da segnalare, in questo senso, l’inclusione di una lunga sequenza cinematica che ha sicuramente il pregio di arricchire la spettacolarità delle ultime battute, ma che risulta ingiustificabile dal punto di vista narrativo.  Fra le altre novità annoveriamo poi dei nemici unici inediti, una nuova tecnica di combattimento per Noctis e la possibilità di guidare lo Yacht reale nel mare che separa la città di Altissia dal continenente. Nemmeno a dirlo, questi contenuti addizionali, seppur ben accetti, non brillano per qualità e come funamboli vivono di alti (pochi, e perlopiù estetici) e bassi (molti, e quasi tutti funzionali), rappresentando quindi un’aggiunta poco significativa se si guarda al progetto nella sua interezza. Insomma, chi fosse rimasto deluso e scottato dal titolo nella sua versione “vanilla” non potrà di certo cambiare idea ora che il banchetto è stato arricchito.

L’amicizia che lega i protagonisti è testimoniata da continui sfioramenti e interazioni fisiche che faranno la gioia delle fujoshi e del pubblico affascinato dal loro aspetto stiloso.

Per quanto riguarda il gameplay, Final Fantasy XV è un JRPG che prende in prestito diverse convenzioni ludiche dei titoli esplorativi occidentali, permettendo nella prima parte di vagare in lungo e in largo per una regione piuttosto estesa (e che profuma di Open World), sia a piedi che a bordo di mezzi. Questa riedizione permette ovviamente di saggiare diverse novità in tal senso, tra cui la possibilità di muoversi con un fuoristrada e sfrecciare sul mare a bordo di uno yacht. In entrambi i casi i benefici sono più che altro estetici, ma se non altro ora è possibile accettare più di una missione di caccia alla volta, l’unica attività secondaria che esula dal rintracciare oggetti e riportarli a silenti NPC o dal seguire indicatori su schermo, come se si stesse giocando ad un MMO o ad un titolo Ubisoft qualunque.

Il sistema di battaglia rimane praticamente immutato anche a distanza di un anno, il che è un problema. Final Fantasy XV potrebbe somigliare ad un titolo action, ma è chiaro che gli sforzi del team di sviluppo sono stati concentrati nel cercare di dare alla luce una serie di meccaniche che fossero familiari ai fan di vecchia data. Così quello che ad una prima occhiata potrebbe sembrare un action frenetico sulla linea di Devil May Cry et similia si configura invece in un traballante Action RPG dove gran parte delle mosse sono eseguibili tenendo premuto il pulsante d’attacco, modificando le animazioni semplicemente agendo sullo stick analogico sinistro quelle rare volte in cui sarà realmente necessario; stando ben attenti si possono anche azzeccare anche gli input richiesti a schermo in puro stile quick time event che avvisano della possibilità di difendersi o di contrattaccare, ma considerando il livello di sfida praticamente inesistente, questi saranno utili solamente in rare occasioni e ovviamente solo in fase avanzata. A distanza di un anno è possibile – una volta attivata l’abilità nello skill tree dedicato – prendere il controllo dei companion, ma non essendoci nella campagna principale zone specifiche pensate per loro, lo sforzo è ancora una volta considerabile poco più di un “regalo gradito”, ma certamente non necessario.

La possibilità di guidare lo yacht reale apre nuove possibilità: pescare (!), rintracciare ingredienti e guardare Gladio a petto nudo senza destare sospetti tra gli stanti.

Come dicevo, il sistema di battaglia di Final Fantasy XV si rivela piuttosto problematico per via della sua quasi totale mancanza di profondità, a parte in qualche rara occasione. Certo, muoversi in lungo e in largo tenendo premuto un pulsante per vedere comporsi sullo schermo una scena degna di un frenetico film d’animazione come Final Fantasy VII: Advent Children – sempre di Square Enix – è certamente galvanizzante, ma tutta la componente strategica tipica del genere JRPG è purtroppo sacrificata sull’altare di una scoppiettante (e a volte avvilente) spettacolarizzazione. Proprio questo amore smodato per la messinscena ha fatto sì che il livello di sfida del gioco in questione si abbassasse al punto di doversi sforzare per scoprire cosa succede quando si incontra effettivamente la schermata di game over. Parliamo ora dei problemi irrisolti di questo gran macchinone di design: gran parte della automatismi che muovono le logiche delle battaglie e le animazioni dei personaggi durante le tecniche più spettacolari incontrano una regia spesso troppo ravvicinata e incapace di destreggiarsi in ambienti angusti o in zone ricche di vegetazione. Non è raro trovarsi a sfidare nemici mostruosi con fogliame in primo piano, o vedere le animazioni – obiettivamente fra le migliori che mi sia mai capitato di vedere in un prodotto videoludico giapponese di questa portata – creare diversi problemi a causa della loro durata, fra cui il teletrasporto di personaggi sul campo di battaglia o episodi in cui gli eroi si muovono come veri e propri “fantasmi” incorporei pur essendo colpiti da nemici. Questo non significa che il combat system di Final Fantasy XV non possa essere apprezzato o risultare divertente – e, anzi, per un certo verso è forse l’aspetto più godibile della produzione visto che gratifica continuamente chi ha il joypad in mando e dà la sensazione di controllare appieno le piroette e le evoluzioni dei protagonisti. Final Fantasy XV è spettacolo, puro e semplice scoppiettio di colorati fuochi d’artificio in cui la pianificazione strategica e i tempi morti degli scontri a turni sono solo un ricordo. Accettarlo è difficile, ma è necessario per riuscire ad apprezzare quel poco che di realmente valido si cela sotto il cruscotto del bolide Square Enix.

I limiti del sistema di combattimento sono soprattutto avvertibili, paradossalmente, nei tre episodi dedicati ai companion di Noctis. In questi, il team di sviluppo ha cercato di diversificare l’approccio agli scontri e le meccaniche che li muovono con esiti non sempre convincenti. Episode Gladiolus è una lotta continua a suon di fendenti dove le numerosi situazioni affollate lasciano lo spazio a commenti tutt’altro che lusinghieri alla risposta dei comandi e alla gestione delle animazioni e della regia virtuale;

Animazioni di questo tipo, per quanto stupefacenti, finiscono per annichilire completamente le meccaniche che governano gli scontri.

Episode Prompto propone strampalate sessioni stealth su binari e, in un secondo momento, di mirare come in un TPS qualunque contro avversari che non subiscono il contraccolpo delle armi da fuoco o che volano e si teletrasportano da un punto all’altro della mappa, e da sola questa attività mi sembra che si possa rintracciare nel dizionario come contrario della parola “divertente”; Episode Ignis se non altro ha il pregio di includere uno scontro extra che risulta fra i più ostici del pacchetto intero, ma anche qui gli automatismi regnano sovrani. Benché il gioco avverta che tutti gli episodi dedicati ai companion siano da giocare dopo l’avventura principale, solamente l’ultimo presenta pesanti spoiler ed è quindi consigliabile solamente a chi volesse scoprire un gustoso retroscena una volta portata a termine la storia.

Infine, un commento sull’aspetto tecnico del gioco che su PC riesce finalmente a liberarsi dalla pesantezza cronica di PlayStation 4 e Xbox One. Square Enix ha collaborato con NVIDIA per assicurare all’utenza “master race” una riedizione capace di realizzare ciò che su console era solamente un sogno. Supporto alle più recenti tecnologie audio, risoluzioni video con pieno supporto alle più disparate aspect ratio e ultra HD, mentre il frame rate sbloccato grida vendetta a Xbox One X e PlayStation 4 Pro: Final Fantasy XV Windows Edition è in tutto e per tutto il modo migliore per poter godere di questo benchmark tecnico made in Japan, se avete un joypad (nota a margine: anche la mia Razer BlackWidow Chroma V2 s’illumina seguendo quel che succede sullo schermo). Chiaramente è necessario avere dalla propria un PC di fascia medio-alta (qui il benchmark) e più di 100gb di spazio su disco per gli asset in HD per poter saggiare la qualità dei 4K coadiuvati da un frame rate che non ci abbandoni del tutto nelle fasi più concitate, ma in generale lo stacco tecnologico rispetto alle controparti console è avvertibile anche rimanendo alle più “basilari” risoluzioni FULL HD.

Il genere femminile in Final Fantasy XV è ritratto con grande maestria: un vero e proprio ceffone in pieno viso a chiunque sostenga che la figura femminile sia messa alla gogna e strumentalizzata nel mondo dei videogiochi. Scoprite quanto c’è di vero in questa didascalia portando a termine la storia principale! 😉

Il mondo di Eos è finalmente rimpolpato di NPC che adornano le sue splendide scenografie, mentre il pop up di vegetazione tipico della sua prima veste in edizione console viene totalmente dimenticato e offuscato dallo splendore di un mondo baciato dal supporto all’HDR e dall’assenza di tempi di caricamento biblici per ogni spostamento veloce. Lo sforzo artistico della compagnia giapponese è finalmente saggiabile nella sua massima completezza, senza alcun compromesso. Proprio per questo  se foste interessati a farvi una battuta di caccia in quel di Eos ignorando la traballante storia di Noctis, ma beandovi della splendida colonna sonora, qui arricchita di nuove tracce, questa versione del gioco è l’unica che mi sento di consigliarvi.

Facilmente scalabile e personalizzabile, Final Fantasy XV Windows Edition è probabilmente il miglior porting PC di Square Enix degli ultimi anni, vuoi anche per un cospicuo numero di precedenti tutt’altro che virtuosi. È chiaro che Hajime Tabata e il team di Square Enix contano parecchio sullo sbarco del titolo sul mercato PC e non è ancora chiaro il futuro dell’universo di Eos, benché siano stati già annunciati altri DLC fino al 2019.

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A conclusione di questa disamina, è giusto ammettere che Final Fantasy XV Windows Edition è probabilmente quello che il quindicesimo capitolo sarebbe dovuto essere fin dal lancio… almeno dal punto di vista tecnico. Se è vero che i contenuti aggiuntivi rappresentano una cospicuo addendum al monte ore necessario per portare a termine ogni compito e conquistare ogni trofeo/achievement, è anche vero che l’intera opera è dominata ancora oggi da un pressapochismo ludico davvero imperdonabile. Quel che Pietro ci aveva detto nella sua precedente recensione, insomma, rimane tragicamente attuale, con l’aggravante che ad un anno di distanza e a furia di aggiornamenti (a pagamento e non), la situazione non è di certo cambiata. Final Fantasy XV rimarrà nella storia come un progetto ambizioso, tragicamente naufragato per poi essere concluso a furia di patch e DLC (che, su console, non sono nemmeno inclusi nel bluray disc della riedizione). Non so voi, ma se fossi un early adopter ci penserei un po’ prima di lanciarmi su una copia del prossimo AAA di Square Enix direttamente al Day 1. Ah: su console i possessori di Season Pass devono pagare un ulteriore “mancia” per godere di alcuni dei contenuti della “Royal Edition”. Gioiranno i fan, ma io rimango piuttosto perplesso.

giallo

Good

  • Semplicemente spettacolare e senza alcun compromesso.
  • Porting PC fra i migliori di Square Enix, a patto di possedere un hardware Nvidia...
  • Commento sonoro maestoso e arricchito di nuove tracce.
  • Tutti i contenuti del Season Pass e nuove aggiunte...

Bad

  • ... ma poco di realmente rilevante a livello qualitativo (vi invito a provare a combattere in prima persona).
  • Storia mal raccontata e apprezzabile solamente in rari(ssimi) frangenti.
  • Il sistema di combattimento richiede un neurone per essere approcciato.
  • Gli utenti AMD si preparino a qualche grattacapo di troppo.
  • La modalità multiplayer.
  • Sfida assente.
  • Prepariamoci ad un altro anno di DLC... a pagamento (?)
6.5

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.