Botte da orbi in salsa letteraria...

Devil May Cry 5 Special Edition

Devil May Cry 5 Special Edition

Sviluppatore: Capcom
Distributore: Capcom
Formato: Digital+retail
Localizzazione: Italiano
Versione Testata: PS5
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review

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Devil May Cry rappresenta a tal punto la concretizzazione di uno specifico approccio al videogioco (e, contestualmente, di una specifica fase nella storia del medium) da rischiare sempre di risultare fuori tempo massimo da un giorno all’altro, tanto l’identità della serie appare legata alla natura transeunte delle mode del momento. Come accade a certe velleità apocalittiche degli Assassin’s Creed, tanto in voga in epoca pre-2012 quanto goffe e obsolete adesso, anche l’insistita tamarraggine di Dante e compagnia soffre del fatto di dover essere costantemente sottoposta a rielaborazioni e aggiornamenti se si vuole mantenere vivo il fascino di una serie basata essenzialmente su sequenze di pestaggi rivestiti di citazioni letterarie da copertina. Dopo la defaillance del tentato reboot a opera dei Ninja Theory, con Devil May Cry 5 Capcom sembrava aver ben appreso la lezione più importante e aveva donato agli appassionati di lunga data un degno esempio di pop videoludico superficiale e coinvolgente come si conviene a un degno rappresentante della saga. Forte del successo del ritorno alle origini della saga, il colosso giapponese ha pensato bene di sfruttare la prima ondata next gen per concedere ulteriore spazio a quest’ultimo capitolo e rilasciare Devil May Cry 5 Special Edition, versione potenziata che promette di massimizzare quanto già fatto a beneficio dei (pochi) fortunati possessori delle nuove console.

Devil May Cry 5 Special Edition

Poche innovazioni, ma buone…

Fatta eccezione per l’inclusione di Vergil tra i personaggi utilizzabili, lo scheletro del gioco è sempre il medesimo, fondato com’è sulla consueta sinfonia di spadate e spari all’insegna dello stile, ormai marchi di fabbrica del brand. Solo le occasionali missioni in cui si prende il controllo di V, malinconico e riflessivo mago che si porta appresso un libro di poesie di William Blake, spezzano il ritmo di un gameplay che ha come obiettivo primario fluidità e continuità interna. Il gruppo principale è accompagnato da coprotagoniste femminili altrettanto variegate: da Lady, la femme fatale apparsa per la prima volta in Devil May Cry 2, a Nico, la folle armaiola e meccanica che debutta in questo capitolo, tutti i personaggi sono caratterizzati da un misto di ironia aggressiva e approccio “cool” che dimostrano come Capcom abbia ben chiaro in mente cosa vogliono i fan dalla serie. La trama spinge ancora più forte sul pedale dell’acceleratore, riprendendo il filo cinque anni dopo la fine di Devil May Cry 4 e regalandoci una ventina di missioni di qualità piuttosto alta e dalla scrittura certamente non innovativa, ma in grado di soddisfare la power fantasy di qualsiasi adolescente e giovane adulto che abbia mai sognato di cacciare dei demoni con l’ausilio di spadoni, pistole o pugni missile.

Devil May Cry 5 Special Edition 02L’aggiunta esclusiva di questa edizione non si allontana troppo dal copione: equipaggiato della fida katana Yamato, della lama di luce Miracle Edge e dei tirapugni (e calci) Beowulf, Vergil sfoggia uno stile di combattimento che si basa su teletrasporti, counter e uno speciale devil trigger in grado di evocare un doppleganger e raddoppiare conseguentemente l’impatto dei colpi. A conti fatti, il misterioso mago finisce per imporsi come il personaggio più forte e letale del pacchetto, cosicché affrontare il gioco nei suoi panni rischia quasi di annullare qualsiasi livello di sfida. Si consiglia quindi di farne uso solo se si è già goduto fino in fondo il titolo base servendosi degli altri tre protagonisti, anche considerando il fatto che gli effetti alternativi sulla trama si riducono quasi solo a un filmato iniziale inedito.

Le migliorie grafiche, vera e propria raison d’etre di Devil May Cry 5 Special Edition, sono affidate sostanzialmente al grado di compromesso a cui sono disposti a scendere i giocatori. La scelta tra la modalità in 4k e con Ray Tracing, in grado di rendere il gioco una vera e propria delizia per gli occhi, limita purtroppo il framerate a 30 fps, decisamente inaccettabili per un prodotto che fa dell’azione e della fluidità il suo punto di forza. Disattivare il ray tracing, però, a fronte di una perdita di effetti di luce e texture delle superfici, permette di godere il gioco a 60 frame al secondo stabili e in 4k: il grande lavoro di art direction di Capcom rimane comunque godibile e, con queste impostazioni, la soddisfazione estetica resta accompagnata da un gameplay fluido. Per i puristi del framerate, in ogni caso, è presente anche una modalità che si focalizza principalmente sulla fluidità, con un output a soli 1080p ma con la garanzia del raggiungimento dei 120 frame al secondo; ciò si verifica anche nelle nuove modalità Turbo (velocità di gioco maggiorata, un esperienza frenetica) e Legendary Dark Knight, che mette in campo una quantità molto maggiore di nemici su schermo – giustificando così almeno in parte la necessità di un hardware più potente.

A rendere una delizia per le orecchie, oltre che per gli occhi, questa edizione di Devil May Cry 5, ci pensa il ricorso al 3D audio tempest introdotto da PS5. Nonostante gli effetti delle spadate e dei colpi di arma da fuoco siano spesso sommersi da una barriera sonora heavy metal che accompagna in un crescendo tutte le nostre acrobazie, il senso di profondità e direzione dell’audio di gioco regalano un tocco in più, soprattutto quando d’istinto si reagisce a un rumore fuori camera per accorgersi che si trattava solo di un’illusione…

Devil May Cry 5

verde

Per essere la prima recensione next gen sulle pagine di GeekGamer.it, avremmo forse preferito spendere qualche parola in più, ma i fatti per il momento sono questi: Devil May Cry 5 Special Edition è una versione di lusso di un action sicuramente valido, ma niente più di questo. Considerata la bontà del materiale di partenza la nostra valutazione resta molto positiva, ma è chiaro che siamo di fronte a un titolo consigliabile a scatola chiusa solo ai veri appassionati e a chi non vede proprio l’ora di testare le potenzialità delle nuove console, non importa se per il momento solo con una riedizione. Facciamoci l’abitudine: sarà così per un po’.

Good

  • La versione definitiva di un gran gioco
  • Possibilità di personalizzare le prestazioni
  • Vergil è davvero divertente da giocare

Bad

  • Pochi contenuti extra per chi ha già completato l'originale
8

A differenza degli altri mammiferi, non è capace di mantenere la temperatura corporea costante: a causa di questa caratteristica, che lo rende simile ai rettili, il recensore vive tra console accese e schede video surriscaldate per tutto l'anno. La sua caratteristica lentezza lo rende la preda perfetta per il Caporedattore Horribilis. Abbandona il suo nido di cavi e controller solo occasionalmente, per nutrirsi e leggere e scrivere storie di fantascienza.