
Conception II: Children of the Seven Stars
Sviluppatore: Spike Chunsoft Co., Ltd.
Publisher: Spike Chunsoft Co., Ltd.
Genere: JRPPG
Disponibile: Digital
PEGI: 16+
Lingua: Inglese
Versione Testata: PC
Ringraziamo il publisher per averci fornito una copia review
Conception II: Children of the Seven Stars non è un titolo nuovo, giacché in terra nipponica fu pubblicato su Nintendo 3DS e PlayStation Vita oltre 3 anni fa. Correva l’anno 2013. Nel 2014, Conception II giunse in Nord America e in Europa (sempre su console). Solo ora, nel 2016, i giocatori PC hanno finalmente guadagnato la possibilità di sperimentare questo titolo.
Il concetto alla base di Conception II – e mi perdonerete questo gioco di parole… – è tanto semplice, quanto a suo modo geniale. Nel mondo di gioco esistono mostri demoniaci che prendono vita nei cosiddetti “Dusk Circles”, comparsi in varie parti del mondo ormai da diversi anni. Le uniche persone in grado di combattere questi mostri sono ragazzi e ragazze prescelti attraverso la comparsa di una sorta di marchio divino che compare casualmente sulla mano. Nonostante gli sforzi, nessuno è ancora riuscito a condurre la lotta nel cuore dei “Dusk Circles” stessi. Il protagonista, di cui rivestiamo i panni, è la prima persona in grado di poter combattere – assieme ad una partner – nei Dusk Circles, tanto da venir soprannominato senza troppa fantasia “God’s Gift”, il Dono di Dio. E qui si giunge alla spiegazione del titolo: in questi dungeon, infatti, è possibile entrare solamente in due, assieme a degli “aiutanti”, gli Star Children, ossia la progenie (energetica) di un ragazzo e una ragazza scelti dal marchio divino. Tanto sono più forti i “genitori”, tanto è più probabile la nascita di uno Star Children, per mezzo di un rituale chiamato Classmating. Ovviamente la buona riuscita di questo rituale è piuttosto rara, a meno che non si abbia a che fare con un God’s Gift… a quel punto la nascita di uno Star Children è sicura, anzi, è possibile che nascano anche dei gemelli!
Fai la corte, classmating, combatti, cresci, puoi avere figli più forti… rinse and repeat.
Tali premesse narrative hanno consentito agli sviluppatori di Spike Chunsoft di produrre un titolo che contempla elementi tipici dei dating simulator, allo scopo di gestire i rapporti con le ragazze. Come suggerisce il titolo, esse sono sette: più andremo d’accordo con loro, migliori saranno gli Star Children. Vi sono anche componenti RPG, visto che ogni personaggio e ogni Star Children possiede livelli, classe, abilità, equipaggiamento; non mancano poi fetching-quest secondarie e potenziamenti di negozi e città. Vi sono poi alcune “sporcature” di Dungeon Crawler, essenzialmente limitate alla generazione casuale dei labirinti di gioco. Il maggior limite di Conception II è proprio la sua poliedricità: propone tante opzioni diverse, ma non eccelle in nessuna di essa. Inoltre, anche gli aspetti piacevoli del titolo vengono compromessi da una costante sensazione di tedio: personaggi stereotipati, innuendo che talvolta superano il buongusto, dungeon monotoni che cambiano fra loro solo per la texture di sfondo, senza considerare le meccaniche di combattimento complicate e spesso inutili, visto che le tecniche base sono più che sufficienti per affrontare tutti gli scontri.
Peccato: l’idea è tutto sommato interessante, e indubbiamente la cura posta nei confronti del comparto artistico è superiore a quanto fatto per il resto del titolo. Gli sfondi e i personaggi risultano superiori al livello medio della produzione, e anche le scene animate sono di discreta fattura – benché mostrino più di una volta limiti di budget. La realizzazione tecnica, invece, fa acqua da tutte le parti. La componente esplorativa tridimensionale era già ridotta ai minimi termini nella versione PlayStation Vita, e su PC è stata trasposta esattamente com’era, senza nessun miglioramento se non quello conferito dalla risoluzione… e no, gli sprite e gli sfondi bidimensionali non sono stati aggiornati, sono semplicemente spalmati su schermo.
Anche i comandi non sono stati migliorati, tanto che il titolo non supporta neanche la scrittura con le lettere della tastiera: o siete in possesso di un pad, o sarete costretti a emularne l’uso con pochi pulsanti sulla tastiera. Vista la pessima qualità del porting, anche le sessioni di “tocco” che tanto hanno fatto discutere per l’edizione PSVita vanno a farsi benedire su PC: tutto si risolve con il posizionamento del cursore sulla parte interessata, e con il click/pressione del pulsante, ed è tutto finito, neanche fosse la puntura del vaccino.
Per fortuna la componente audio vanta il doppiaggio inglese/giapponese. Il secondo risulta decisamente superiore sia per qualità delle voci che per coinvolgimento generale, e conferisce un po’ più di carattere a personaggi che risulterebbero decisamente più inconsistenti con l’audio anglofono. Apparentemente, ciò potrebbe passare come un punto a favore soprattutto per gli aspetti maggiormenti legati al sistema di dating-sim. Purtroppo, la qualità del doppiaggio finisce per mettere ancor più in evidenza i difetti ereditati dalla versione PS Vita. Brutte notizie per i curiosoni e i collezionisti: le meccaniche per completare achievement e visualizzare ogni evento e colloquio sono decisamente astruse per il genere, visto che per volgere le cose a nostro favore sarà spesso necessario NON parlare con le ragazze, così da non migliorare i rapporti. Questo ovviamente costringe a diversi playthrough per avere il quadro completo della situazione: peccato che a conti fatti cambi solo qualche scena secondaria e nulla più, al prezzo di doversi sorbire la medesima storia e gli stessi dungeon diverse volte… Ugh.
C’è poco altro da dire su Conception II: Spike Chunsoft ha voluto far troppo, e ha compromesso l’equilibrio del gioco; a un concept interessante e alla notevole componente artistica si associa una realizzazione generale insufficiente. Non me la sento di stroncare del tutto le fatiche della casa nipponica, ma se volete premiare l’impegno, provate Conception II su una PlayStation Vita, console sulla quale il titolo merita ALMENO mezzo voto in più. Per i porting su Steam c’è ancora tanto da lavorare…