Un altro "genere" di Final Fantasy

Una volta il nome della serie nata dalla fervida immaginazione di Hironobu Sakaguchi e dal talento degli artisti di Square (poi Squaresoft e infine Square Enix) era sinonimo di J-RPG, ma non solo. I “Final Fantasy” erano videogiochi imperdibili, a prescindere dai propri gusti in fatto di intrattenimento. Erano esperienze videoludiche capaci di catalizzare l’attenzione di tutti grazie alle loro storie intriganti, il loro cast di personaggi indimenticabili e il loro comparto tecnico da urlo in spazio aperto.

Cosa rende un J-RPG un vero Final Fantasy?

Final fantasy type 0 hd art000Questa è la domanda che si deve essere posto anche Hajime Tabata, director impegnato nello sviluppo di Final Fantasy XV. Tabata-san non è solamente l’autore di Final Fantasy Type-0, ma anche il co-autore di Final Fantasy VII Before Crisis, titolo pubblicato in esclusiva giapponese per cellulari. Tuttavia il designer nipponico riuscì a ritagliarsi una certa nomea positiva soprattutto grazie a Final Fantasy VII: Crisis Core, una delle poche killer application universalmente riconosciute per Sony PSP. Pur con pesantissimo nome che portava, Crisis Core riuscì ad avvicinare i fan storici della serie ad una tipologia di gioco più movimentata, a metà fra l’Active Time Battle System di Final Fantasy VII – appunto – e le prodezze action della serie Kingdom Hearts.

Final Fantasy Type-0 venne pubblicato nel 2011 in Giappone, restando un’esclusiva del solo mercato nipponico. Con i suoi difetti di design e i limiti di una produzione inizialmente mirata al pubblico dei dispositivi mobili e poi traslata su handheld, il titolo riuscì a dimostrare che la console portatile Sony poteva essere in grado di proporre qualcosa di nuovo e tecnicamente non molto distante dai risultati ottenuti su PlayStation 2 con Final Fantasy X e XII. Ovviamente questo fu possibile grazie al grande numero di intermezzi video precalcolati e al doppiaggio praticamente totale di quasi tutte le scene più importanti della storia, fattori non trascurabili quando si tratta di offrire ai giocatori un’esperienza ludica al passo con i tempi.

2015, Europa. Finalmente anche noi “gaijin” dal naso lungo e i biondi capelli (così dipingono gli occidentali… gli “occhi a mandorla”) possiamo finalmente mettere le mani sull’epopea voluta da Square Enix e dal suo team di designer. Tagliando la testa al toro, sì, possiamo dire che Final Fantasy Type-0 HD riesce nell’ingrato compito di proporre qualcosa di nuovo e di parzialmente funzionante all’interno del grande disegno della sfortunata “Fabula Nova Cristallis”, Per chi si fosse sintonizzato solo ora sulle frequenze dei giochi di ruolo di matrice nipponica, con quel nome Square Enix intendeva pubblicare una trittico di episodi della serie Final Fantasy tutti accomunati dal numero “XIII” nel titolo, potendo attingere da un unico pantheon di influenze grafiche e folkloristiche. Type-0 era uno di quei titoli (gli altri erano, ovviamente, Final Fantasy XIII e Final Fantasy XV) e infatti integra all’interno della trama un sacco di concetti e terminologie già introdotte nel tredicesimo episodio. Fortunatamente il piglio tematico di questo videogioco preferisce allontanarsi dalle influenze pop-adolescenziali viste in passato, abbracciando un intreccio fatto di intrighi politici, scontri ciclopici e un ritrovato gusto per il dramma.

La natura portatile del titolo, preservata in questo remaster HD, finisce tuttavia per svilire tutto quel popò di concetti interessanti che continuano ad essere tirarati fuori dal cilindro nelle primissime ore di gioco, senza contare come gran parte dei dettagli legati ad ambientazione e al background dei personaggi debbano forzatamente essere rintracciati autonomamente mediante file testuali, conversazioni con png ed eventi opzionali. Dei quindici personaggi principali solamente due o tre riescono effettivamente ad uscire quantomeno dall’anonimato, proiettando invece i restanti compagni nell’oblio della caricatura o dello stereotipo semovibile. Il che è un peccato, considerando come Final Fantasy Type-0 tocchi corde piuttosto mature per il genere di riferimento, in special luogo considerando il piattume a livello contenutistico della scena J-RPG nella scorsa e nell’attuale generazione di console. Al di là dei momenti di spaesamento fra termini complessi usati a sproposito (Tempus Finis, L’cie, Agito, Perystilium, Akademeia… preparatevi a farci il callo) il risultato finale è comunque più che sufficiente a legare le missioni che compongono l’avventura principale dall’inizio alla fine, con tanto di eventi extra sbloccabili nel caso si decidesse di rivivere per una seconda volta le gesta della Classe Zero e dei suoi componenti.

Tante idee nella testa…

Di questa protagonista sappiamo solo che è tonta e forzuta. Per tutto il gioco, eh.

Come menzionato in precedenza, Final Fantasy Type-0 HD presenta praticamente fin dalle prime ore di gioco ben 15 personaggi utilizzabili, tutti estremamente caratterizzati e con un’arma distintiva. È straordinario notare come, pad alla mano, ognuno di questi abbia la fortuna di risultare effettivamente differente dall’altro e grazie alle decine di abilità uniche sbloccabili con il prosieguo dell’avventura, le evoluzioni eseguibili sul campo di battaglia sono effettivamente parecchie. Nelle ore passate in compagnia dei cadetti del dominio di Rubrum ci siamo però accorti che molti di questi sono effettivamente più forti di altri, non tanto per l’esecuzione di attacchi fisici o di abilità particolari (anche se Rem e il suo reraise continuo sono una facile scappatoia per le speedrun), quanto per la velocità con cui alcuni di questi attaccano.

Purtroppo le schermaglie sono dominate da un’eccessiva attenzione per il tempismo, quasi sempre più funzionale della pianificazione strategica. Tenendo sotto bersaglio un nemico, infatti, è possibile riconoscerne un breve periodo di debolezza entro il quale, nel caso si portasse a segno un’offensiva, è possibile finirlo in un solo colpo o indebolirlo infliggendogli gravi danni. Di fronte a un’escamotage simile si è portati il più delle volte a evitare di sprecare preziosi MP o di sacrificare sul campo di battaglia i prodi eroi per pagare il pegno di un’evocazione, visto come è possibile concludere uno scontro ignorando bellamente qualsiasi sistema di debolezze. Tanto per non smentire la sensazione che il gameplay sia un po’ troppo sbilanciato, gli sviluppatori hanno ben pensato di disseminare nella campagna principale diversi scontri esageratamente punitivi o missioni secondarie evidentemente impossibili da portare a termine se non all’interno di una seconda giocata tramite il New Game Plus, con conseguente sicurezza di trovarsi, molto spesso, di fronte alla schermata del game over dopo appena un paio di colpi subiti dagli avversari. Quello che potrebbe sembrare agli occhi inesperti un sistema di battaglia profondo, veloce e snello è in realtà una vera e propria corsa alla schivata nella speranza vana che il nemico abbassi la guardia e si lasci abbattere velocemente, con un sol colpo.

Nell’edizione PS4 è stato aggiunto uno speciale costume con drappo dorato, assente nell’edizione PSP

Nell’edizione PS4 è stato aggiunto uno speciale costume con drappo dorato, assente nell’edizione PSP

Ma fra il dire e il fare…

Final-Fantasy-Type-0-HDIn tal senso anche le fasi RTS inserite per calzare lo spirito militaresco del prodotto sono realizzate con scarso impegno, rientrando nello ferreo schema dei titoli strategici in cui o si segue una determinata strategia o non è possibile vincere alcuna battaglia. Potremmo dedicare interi paragrafi alle miriadi di attività inserite nel gioco parallelamente alla campagna principale, ma ci preme più che altro segnalare il minimo comune denominatore che le accomuna inesorabilmente: una realizzazione pressapochista. La world map? Un enorme distesa di texture piatte senza alcuna città o anfratto realmente interessante da scovare. Le aeronavi? Non accessibili fino alla parte finale del gioco. Le evocazioni? Poche e schiave di scelte di design poco intelligenti. L’allevamento dei chocobo? Rimpiangerete quei tre poligoni che caratterizzavano i pennuti nella stalla di Final Fantasy VII. Un vero peccato perché al netto di alcune scelte imposte dalla natura portatile del titolo e riportate inesorabilmente anche su PlayStation 4 e Xbox One, Final Fantasy Type-0 ha il pregio di godere delle atmosfere dei Final Fantasy dell’era 32 bit e un universo di personaggi e situazioni ritratti con una crudezza e un realismo che da anni non si respiravano nel genere ruolistico giapponese tutto.

L’operazione di svecchiamento tecnico è riuscita solamente a metà, causando però uno sgradevole stacco qualitativo fra i modelli poligonali dei protagonisti e gli ambienti. Anche la regia statica delle cinematiche – non molto dissimili da dialoghi di una visual novel, in alcuni momenti – e la grandezza degli ambienti tradisce comprensibilmente le origini handheld del prodotto. Non è comunque possibile dire che Final Fantasy Type-0 si tratti di un videogioco brutto a vedersi, ma se vi aspettavate un debutto della serie Final Fantasy su console current gen in pompa magna, beh, dobbiamo sicuramente invitarvi a riconsiderare le vostre aspettative. Il problema giunge più che altro nell’applicazione di certi shader come l’effetto luminescenza (bloom) e l’eccessiva sfocatura dell’immagine al minimo movimento della telecamera (blur) che determinano un’eccessiva confusione durante la lettura della situazione. Fortunatamente la doppia traccia in lingua giapponese e inglese riesce a rendere giustizia ai fan più sfegatati, mentre la colonna sonora di Takeharu Ishimoto (Final Fantasy VII: Crisis Core) rimarca con grande forza l’epica che trasuda dagli eventi principali.

FFT0_HD_JP_PS4Final Fantasy Type-0 HD

Sviluppatore: Square Enix
Publisher: Square Enix
Genere: Action RPG
Disponibile: Retail + Digital
PEGI: 16+
Lingua: Italiano
Versione Testata: PS4

Final Fantasy Type-0 HD ha tutta l’aria di essere un progetto fortemente tormentato e, in parte, frutto di evidenti compromessi. Da una parte troviamo un universo interessante che fatica ad emergere e un cast di personaggi tanto cool nell’aspetto quanto vaghi nella caratterizzazione, dall’altra un gameplay che butta sul fuoco una grande quantità di contenuti non curandosi della loro effettiva qualità.
Speriamo che Hajime Tabata possa tornare a lavorare sul mondo di Orience non appena avrà portato a termine i lavori sul suo Final Fantasy XV, perché sarebbe un peccato lasciare sospeso un episodio della serie Final Fantasy che ha tutta l’aria di essere un mero primo paragrafo di una nuova – e struggente – saga J-RPG dal gusto adulto.

prezzoridotto

Good

  • Moveset dei personaggi
  • Tutto ciò che rende un Final Fantasy un Final Fantasy
  • Direzione artistica che strizza l'occhio ai capitoli PsOne
  • Tematiche interessanti e tante cose da fare

Bad

  • Tante idee sviluppate male
  • Storia e background dei personaggi da ricomporre pian piano
  • Difficoltà con picchi improvvisi. Potrebbe risultare frustrante.
  • Gestione della telecamera e effetto blur da denuncia alle autorità (sistemata con una patch)
  • Rimane un titolo nato su PSP... e si vede
6.8

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.