Quali sono i miti che hanno maggiormente influenzato la cultura geek legata ai videogiochi? Nella creazione di un universo ricco e vario come quello della videoludica, la mitologia classica e in particolare quella nordica hanno contribuito a ispirare una fetta consistente di gaming. Ciò non riguarda esclusivamente il genere fantasy, visto che spesso la commistione di generi definita crossover ha spesso prodotto alcuni dei migliori giochi sia per quanto riguarda gli arcade classici, sia per ciò che conosciamo con il nome di MMO, in particolare il successo attuale dei giochi online multiplayer lo si deve a un massiccio ripescaggio di archetipi classici, di tipo storico, mitologico e cavalleresco. Basterebbe un esempio per tutti per dimostrare tale concetto: Warcraft, un videogioco action MMORPG rilasciato sul mercato per la prima volta nel 1993, il quale ha contribuito a ridisegnare le coordinate di un genere così duraturo e fortunato per la videoludica. Si pensi che questa saga ha avuto finora tra videogiochi ed espansioni qualcosa come ben 15 sequel dell’originale, ritenuti in alcuni casi meglio del primo capitolo. Si tratta di un lavoro spartiacque che diede il là per un genere molto fortunato nel tempo e per il numero di fandom. Bisogna tener conto di come la ricerca e la complessità di alcuni giochi, parte proprio dal ruolo essenziale dei miti nordici e della cultura classica che sono riusciti a ispirare una miriade di mondi immaginari che possono vivere grazie all’universo creato dai videogiochi. Passando oltre Warcraft, anche se si potrebbe discuterne per ore, non si può non citare un altro gioco epocale e seminale come Final Fantasy, saga giapponese che ha spesso ispirato anche il cinema e altri arti grafiche, grazie a una complessità della storia e di una mitopoiesi che non conosce barriere.
Final Fantasy per il mondo delle consolle di quinta generazione è stata un’opera fondamentale, dominata da una complessa e lunga gestazione, come spesso avviene per lavoro di tale pregevolezza e fattura sotto tutti i punti di vista. In un mondo come quello del giochi di ruolo, troppe volte dominati da una visione classica e all’occidentale, Final Fantasy riesce prima a trovare una nicchia e poi a divenire nel tempo l’esempio classico del videogioco privo di difetti. Passiamo poi a Dragon Age: Origins, per citare a sua volta l’antesignano dei videogiochi fantasy, ovvero Dungeons & Dragons, arcade di riferimento e oggi titolo di culto grazie ai favori di chi nell’industria conta non poco tanto da ispirare il cinema più marcatamente mainstream che non smette di citarlo e di prenderlo come pietra di paragone. Qualcuno sicuramente ricorderà un altro gioco arcade leggermente più recente rispetto a D&D, ovvero Golden Axe: un gioco che faceva parte della collezione di ogni appassionato che si rispetti. Che cos’hanno in comune tutti questi titoli finora citati? Il riferimenti diretto o non alla cultura mitologica di tipo nordico. In parte ispirata a opere di fantasia come Conan il barbaro, personaggio che ha attraversato prima il genere letterario dell’heroic fantasy, poi il fumetto per poi arrivare attraverso il cinema hollywodiano anche ai videogiochi di tipo arcade.
Oggi grazie a questo corposo background, il genere degli MMO, meglio noti come multiplayer, spopola ed è spesso un vero riferimento per gli appassionati di videogame di tutte le generazioni.