Mike Pondsmith, il creatore del GDR cartaceo di Cyberpunk 2020, ha avuto modo di provare Cyberpunk 2077, il titolo sviluppato da CD Projekt Red. Durante un recente viaggio in Polonia, Pondsmith ha potuto vedere in azione una demo del titolo, che pare essere una versione estesa di quella mostrata privatamente durante l’E3 2018.
Pondsmith ha rivelato le sue impressioni riguardo al titolo a Polygon, dicendo la sua riguardo al controverso utilizzo della prima persona. “Ciò che amo della prima persona è che consente di avere una visione periferica. Mentre attraversi una strada, potresti sentire parlare qualcuno alle tue spalle, e devi girarti per poter capire chi ha parlato. Non hai mai una completa consapevolezza, e questo da vita ad un’esperienza molto solida“. Pondsmith ha commentando i benefici della prima persona nei combattimenti: “non si possono pianificare le azioni su un piano strategico. Bisogna agire tatticamente ed immediatamente, proprio perché non si è a conoscenza di tutto. La terza persona consente di vedere tutto il campo di battaglia, mentre la prima persona ti porta all’interno di esso“.
Podsmith ha anche parlato della decisione di inserire tematiche politiche nel gioco, una scelta che non è stata apprezzata da molti fan. “La tecnologia da vita alle ribellioni. Permette di cambiare. Permette alle persona ai margini della società di andare contro a quelli che la controllano. Sin dai tempi degli antichi egizi c’era questa gerarchia, e la storia è sempre andata così. Semplicemente, è quello che le persone fanno. C’è sempre qualcuno che combatte, e solitamente scorre del sangue“.
Chissà se le parole del creatore del gioco cartaceo faranno cambiare idea ai fan che hanno criticato la scelta della prima persona e dell’inserimento di temi politici in Cyberpunk 2077.